Il Presidente Mario Draghi ha firmato il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) che detta le misure di contrasto alla pandemia...
L'Umbria è stata classificata "zona gialla" in base alla diffusione del Covid come previsto dal nuovo Dpcm, che entrerà in vigore venerdì 6 novembre....
Con le ultime proiezioni in mano alla task force regionale dell'Umbria che si occupa dell'emergenza Covid, e alla luce delle restrizioni attuali (lockdown al...
È cominciata a ritmi serrati da ieri l’attività di controllo della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia all’inizio della Fase-2. “Una fase molto delicata – ha dichiarato il Questore della provincia di Perugia, dr. Antonio Sbordone - in cui le Forze dell’Ordine devono coniugare due azioni essenziali: evitare, da parte della cittadinanza, comportamenti irresponsabili e pericolosi per un’ulteriore innalzamento del picco di diffusione e farsi trovare pronti ad improvvise azioni criminali sopite ma non certamente debellate nella Fase 1 della pandemia”.
Le attività di controllo e presidio del territorio hanno visto implicato tutto il territorio della provincia di Perugia, dalle zone centrali della città sino ai vari hinterland.
"In questa delicata fase - prosegue Sbordone - non possiamo permetterci margini di errore e l’intensificazione dei controlli deve essere volta proprio a non permettere ai cittadin
"Il rinvio della riapertura di negozi e pubblici esercizi, soprattutto in Umbria, è irragionevole e produrrà danni gravissimi ad una economia già debole. Chiediamo alla Regione un atto di coraggio": a sottolinearlo è Giorgio Mencaroni, presidente regionale di Confcommercio. "Le nostre imprese sono esasperate come non mai; sono pronte davvero a tutto, anche a proteste eclatanti" aggiunge. "L'ulteriore rinvio della riapertura degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e di tante attività del turismo e dei servizi, annunciata ieri sera dal premier Conte, è inaccettabile" sostiene Mencaroni. "Soprattutto in Umbria - prosegue -, tra le regioni dove il contagio, secondo i dati comunicati da diversi giorni, ha avuto una minore diffusione, tanto da sembrare quella più quotata per una riapertura rapida. Le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono state perciò una vera e propria doccia fredda per gli imprenditori umbri, che si stavano preparando mentalmente a
"Un Dpcm, quello presentato dal Governo, che oltre a contenere misure discutibili, ha alcune evidenti mancanze e soprattutto imbavaglia le Regioni che posso adottare solamente ordinanze restrittive ma non estensive": è quanto afferma la presidente umbra, Donatella Tesei. "Non si possono, cioè, allargare le maglie - aggiunge - , nemmeno tenendo conto della situazione del contagio nel proprio territorio".
Gli italiani dovranno convivere a lungo con mascherine, guanti e gel. E anche dopo il 4 maggio, quando si allargheranno le maglie delle restrizioni, dovranno fare a meno di abbracci e strette di mano. Da quel giorno, saranno però permesse le visite ai familiari, purché non si trasformino in rimpatriate, mentre saranno ancora vietati gli spostamenti da regione a regione, anche se sarà "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza". Piano piano sarà comunque possibile uscire di casa per lavoro e fare acquisti. In base alle indicazioni contenute nella bozza di Dpcm, in tutta Italia domani riaprono i cantieri pubblici e il 4 maggio quelli privati. Poi, via via, parchi, negozi, ristoranti. Ferme restando le norme base di sicurezza, le varie categorie stanno stilando protocolli ad hoc per garantire la sicurezza di personale e clienti.
EDILIZIA: ripartono domani le attività produttive e industriali prevalentemente votate a
"Non affollarsi per acquisti possibili tutti i giorni". Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per...