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giovedì 31 Ottobre 2024
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Verso le elezioni regionali, intervista a Cristian Betti: le priorita’ per l’Umbria e il sostegno a Stefania Proietti

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In vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre, abbiamo intervistato Cristian Betti, candidato per il consiglio regionale, per approfondire le motivazioni dietro la sua candidatura e le sue visioni per il futuro dell’Umbria. Con una lunga esperienza come amministratore, Betti si propone di affrontare le sfide che la regione sta vivendo, in particolare nel settore della sanità e nella promozione di opportunità per i giovani. Durante l’intervista, Betti ci parla del suo sostegno alla candidata presidente Stefania Proietti, del progetto del “campo largo” e delle priorità per il territorio, delineando un programma volto a restituire all’Umbria un ruolo di rilievo nel panorama nazionale.

Come è maturata la sua candidatura?
Ho pensato che la mia esperienza di Amministratore, la mia energia e lo spirito ottimista che mi contraddistingue potessero essere un valido contributo ad una nuova stagione politica per la nostra regione, dopo cinque anni che hanno profondamente lacerato il livello di servizi a cui eravamo abituati, soprattutto in Sanità. La profonda emorragia di giovani che non riescono più a scommettere nella loro terra e sono costretti ad andare altrove a trovare il loro spazio nel mondo è stata un’altra molla fondamentale.

Cosa pensa della candidata presidente Stefania Proietti?
Ho la fortuna di averla potuta conoscere molto bene, prima da collega Sindaca e poi nel periodo in cui sono stato suo Vice-Presidente in Provincia. Stefania Proietti è una persona estremamente competente, attenta, preparata, scrupolosa, e con un innato spirito di empatia verso il prossimo. Sono certo saprà essere, con la determinazione che la contraddistingue, la Presidente di cui tutti gli umbri hanno bisogno, garantendo quella vicinanza, affetto e schiettezza che solo una persona con il suo cuore può garantire. Me la immagino come una Presidente senza filtri, sincera, aperta. Palazzo Donini e Palazzo Cesaroni torneranno ad essere le casa di tutti gli umbri.

Quali sono i punti di forza del “campo largo”?
Il campo-largo, in Umbria, non è un’alleanza che ha soli fini elettorali. Siamo portatori di una comune visione programmatica che vuole, fortemente, riportare l’Umbria fra le regioni più all’avanguardia del Paese. Facciamo parte dell’Italia Mediana ed il nostro posto è al fianco delle grandi regioni, non in coda. Abbiamo le esperienze, le qualità, e le idee per essere trainanti. Il campo-largo ha quindi questo obiettivo, ridare all’Umbria una prospettiva di futuro, visione che negli ultimi 5 anni è stata piegata e messa in un cassetto.

Cosa pensa degli altri schieramenti di sinistra che corrono da soli?
Sono molto concentrato sulla nostra campagna elettorale e sull’esposizione delle nostre proposte per far rinascere l’ Umbria. Credo che le loro sensibilità siano ben coperte da ciò su cui stiamo lavorando, collegialmente e dal basso.

Che tipo di campagna elettorale state vivendo?
Entusiasmante, appassionata e senza sosta. Insieme a Simona Meloni stiamo incontrando tante persone: singoli cittadini, imprese, associazioni, ovunque viene richiesta la nostra presenza noi ci siamo. Cerchiamo di offrire risposte ai problemi semplici del quotidiano come alle questioni di più lunga gittata, impegnandoci a fare ciò che abbiamo sempre fatto, ovvero essere sempre presenti.

Quali sono le priorità per l’Umbria?
Una sanità pubblica universale e facilmente accessibile, un lavoro buono, giusto e qualificante, serie politiche ambientali per la tutela del territorio, nuove programmazioni e innovazioni per lo sviluppo economico.
Nuova linfa alla promozione turistica e all’accoglienza.
Vogliamo prenderci cura delle persone, offrendo agli umbri nuovi servizi e possibilità per vivere bene tutto l’arco della vita.

Da amministratore per lunghi anni a Corciano e osservatore del vicino comprensorio del Trasimeno quali sono, secondo lei, i problemi più sentiti nel suo territorio di appartenenza?
Il Lago, inteso come bacino idrico, deve essere messo al centro dell’agenda politica regionale e sovraregionale. La penuria idrica, i rischi concreti per l’intero ecosistema, devono essere affrontati con un grande piano strategico che ci siamo impegnati a portare anche nelle massime istituzioni europee, perché non è pensabile che tutta la responsabilità ricada sui comuni che, nonostante l’incessante impegno, non hanno a disposizione risorse economiche e materiali per fronteggiare da soli la complessità della situazione.
Il Trasimeno però è un’area così vasta e diversificata al suo interno che merita interventi specifici in ogni territorio: penso alle infrastrutture per la mobilità soprattutto nelle aree più interne, al sostegno allo sviluppo economico di aree che vengono da periodi di forte crisi, alla possibilità di credere in progetti ambiziosi come l’area d’innovazione a Pietrafitta.
Abbiamo vissuto in questi anni anche il progressivo smantellamento dei servizi sanitari di prossimità. Il sistema sanitario del Trasimeno tutto vive una situazione drammatica, a partire dall’Ospedale di Castiglione del Lago. Il nostro Centro di Salute di Ellera stesso, ad esempio, benché raccolga utenze anche dalla vicina Perugia, è praticamente privo di servizi specialistici e non è più adeguato a prendere in carico un così grande numero di utenze.
La sanità territoriale tutta è stata abbandonata dal governo regionale, e questa problematica è ben presente a tutti i cittadini umbri.

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