Le Feste giubilari del 25° del Santissimo Crocifisso di Corciano sono iniziate domenica 1° settembre, inaugurando una settimana di celebrazioni profondamente radicate nella storia e nella spiritualità di questo territorio. L’evento, che ha origine nella seconda metà del XVII secolo a seguito di un evento miracoloso avvenuto a Castelvieto, rappresenta oggi uno dei momenti più sentiti e partecipati dalla comunità di Corciano e delle sue frazioni.
La giornata inaugurale è stata caratterizzata da una solenne celebrazione eucaristica, seguita da una processione che ha visto la partecipazione di alcune migliaia di fedeli. L’arcivescovo Ivan Maffeis ha presieduto la celebrazione, pronunciando un’omelia carica di significato e riflessione. «Ci riunisce il Crocifisso, quella Croce che rimane un mistero, soprattutto quando viene a toccare la nostra vita, quando diventa sofferenza, malattia, quell’incidente che viene a turbare progetti, attese, speranze, gettandoci nel buio», ha affermato Maffeis, sottolineando come il mistero della Croce sia centrale nella vita dei fedeli.
La processione, che ha attraversato le vie del centro storico e delle contrade di Corciano, è stata accompagnata da un clima di raccoglimento e devozione, con il Crocifisso portato in alto come simbolo di fede e speranza. La partecipazione delle parrocchie limitrofe, come quelle di Castelvieto, Mantignana, Migiana, Solomeo, San Mariano, Antria Collesanto, Villantria, Taverne, ha reso l’evento un vero e proprio momento di unione tra le diverse comunità, tutte accomunate da una storia e da una tradizione condivisa.
Il sindaco di Corciano, Lorenzo Pierotti, ha sottolineato l’importanza di questa celebrazione non solo dal punto di vista religioso, ma anche sociale. «L’immagine odierna è quella di una comunità unita e fraterna», ha dichiarato, esprimendo come queste feste giubilari rappresentino un’occasione per rinsaldare i legami tra i cittadini. Anche l’arcivescovo Maffeis ha insistito su questo punto, affermando: «Abbiamo bisogno di queste immagini, perché, tante volte, quello che respiriamo è ben altro, è una storia e una cronaca insanguinata in cui facciamo davvero fatica a ritrovare i motivi di fiducia».
L’atmosfera che si respira a Corciano in questi giorni è quella di una festa che va oltre la semplice commemorazione religiosa. Le strade del paese, adornate con festoni colorati e decorazioni che richiamano il simbolo del Crocifisso, sono il segno tangibile di una tradizione viva e sentita. Chiunque giunga a Corciano durante queste festività viene accolto da un clima di gioia e partecipazione collettiva, in cui ogni elemento della comunità si sente parte integrante di un evento che unisce passato e presente.
Le Feste giubilari non sono solo un momento di riflessione spirituale, ma anche un’opportunità per guardare al futuro con speranza e determinazione. «Contemplare il Crocifisso è intuire, comprendere e vivere che la vita significativa diventa buona nella misura in cui non la viviamo per noi stessi, ma sappiamo donare», ha proseguito l’arcivescovo nella sua omelia. Le sue parole hanno invitato i fedeli a vivere la propria esistenza non come un atto isolato, ma come un cammino condiviso, in cui la fraternità e il sostegno reciproco diventano valori fondamentali.
La celebrazione del 25° del Santissimo Crocifisso di Corciano si pone quindi come un evento capace di unire la dimensione spirituale con quella sociale, creando un ponte tra le generazioni e rafforzando l’identità comunitaria. La festa, che si concluderà domenica 8 settembre, continuerà a toccare gli ambiti più significativi della vita spirituale, culturale e sociale della comunità corcianese, coinvolgendo anche il vicino comune di Magione e le sue parrocchie.