Nell’ambito del caso di maltrattamenti nell’asilo “Giamburrasca” di Ellera la titolare della struttura ha patteggiato una condanna di un anno e mezzo di reclusione con sospensione della pena. L’accusa sosteneva che la maestra avesse usato violenza fisica, tra cui schiaffi e sculacciate, costringendo i bambini a mangiare con la forza e chiudendoli in dormitorio al buio. Inoltre, le erano state attribuite frasi volgari rivolte ai bambini. Circostanze suffragate dalle indagini condotte dai carabinieri e scattate dopo la segnalazione di una delle educatrici della struttura.
La donna, difesa dagli avvocati Nicodemo Gentile e Daica Rometta, si è già scusata ammettendo alcuni suoi comportamenti tuttavia ha sempre negato di aver avuto l’intenzione di umiliare o vessare i bambini. Durante il procedimento i suoi legali hanno ridimensionato le accuse alla loro assistita, respingendo l’equiparazione della struttura a un lager.
La vicenda si è conclusa davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Perugia, Margherita Amodeo, che ha ratificato l’accordo sulla pena tra il pubblico ministero Mario Formisano e gli avvocati della donna.