Riceviamo dalla Proloco di Corciano e pubblichiamo il seguente testo, un commosso omaggio a Franco Venanti, celebre pittore e cofondatore dell’Agosto Corcianese. Con la sua recente scomparsa, si vuole rendere omaggio non solo all’uomo e all’artista, ma anche al coraggio, alla passione e alla dedizione con cui ha promosso l’arte e la cultura. Questo articolo ci porta indietro nel tempo, nel 1965, quando quattro uomini visionari, tra cui Franco Venanti, diedero vita a una rivoluzione culturale a Corciano, fondando un premio nazionale di pittura e il celebre festival “L’Agosto Corcianese”. Una storia di intuizioni lungimiranti e di un lascito culturale indelebile che continua a vivere nel cuore di Corciano e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e apprezzare il grande maestro Franco Venanti.
Franco Venanti è morto!
Ci ha lasciato l’uomo. Ci rimane la sua arte!
Ma non solo. Ci rimane il suo coraggio, il suo pensiero libero, la forza con cui difendeva le sue idee, le sue intuizioni e le sue azioni per promuovere l’arte e la cultura, la sua intelligente curiosità.
Con lui scompare l’ultimo cofondatore dell’Agosto Corcianese. Nel 1965 quattro uomini, diversi per preparazione culturale, per professione, per provenienza, si ritrovarono nella sede del Circolo Bonazzzi a Perugia. I quattro erano Franco Venanti, suo fratello Luciano, Franco Gentili e Pittagolo Pagana. In quattro dettero vita ad una piccola rivoluzione nel mondo piccolo di Corciano. Diedero vita ad un premio Nazionale di Pittura e ad un festival: l’Agosto Corcianese appunto!
Nella Corciano di allora quasi sconosciuta, racchiusa tra le sue mura, ancora baluardo difensivo verso il progresso e il nuovo, la manifestazione fu un evento dirompente e nel suo deflagrare coinvolse tutti e nulla fu più come prima.
Da quel 15 agosto 1965 sono passati tanti anni, è cambiato il mondo, ma l’Agosto è rimasto. Modificato, aggiornato, ma è rimasto. Segno che Venanti e gli altri avevano avuto una idea non effimera, non basata sulla precarietà, sulla “moda” ma pensata, valutata, lungimirante.
A Franco Venanti e agli altri tre Corciano deve molto e non solo per l’intuizione del Festival, ma per tutto ciò che ha conseguentemente significato. Ora che l’ultimo testimone di quella storica impresa se ne è andato gli riconosciamo il merito di aver dato a Corciano una delle sue intuizioni migliori, un dono che, forse, non è stato valutato appieno.
Corciano gli ha dedicato, nel 2012, una mostra “SulPotere” curata dai suoi amici Anton Carlo Ponti e Massimo Duranti. Una mostra a cui lui stesso si dedicò con passione e entusiasmo, segno che quella idea di tanti anni prima non era stata semplicemente una delle tante che aveva avuto, aveva lasciato in lui un segno indelebile e qualche larvata polemica che si è venuta a creare tra lui e Corciano, è ancora il segno di questo suo attaccamento a quella idea.
Corciano ricorderà Franco sempre! Non potrà dimenticarlo perché è parte della sua storia.
Corciano lo ricorderà concretamente in futuro perché fa parte delle sue pietre millenarie.
Grazie Franco