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giovedì 21 Novembre 2024
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La Douleur di Marguerite Duras: ecco lo spettacolo che chiude la stagione al Teatro Cucinelli

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È giunta al termine la Stagione 22/23 del Teatro Cucinelli di Solomeo, e nell’ultimo grande evento, venerdì 16 giugno alle 21, andrà in scena lo spettacolo internazionale “La Douleur” di Marguerite Duras. Questo capolavoro, uno dei testi più profondi della letteratura del dopoguerra, sarà portato sul palco dalla stupefacente Dominique Blanc, una delle attrici francesi più acclamate e premiate dal pubblico e dalla critica (quattro César, una Coppa Volpi, e molti altri riconoscimenti).
La regia di questa straordinaria opera è stata affidata a Patrice Chéreau, una figura chiave della creazione contemporanea europea, noto regista di teatro, opera e cinema fin dagli anni ’60. Chéreau, scomparso nel 2013, fu il primo ospite internazionale del Teatro Cucinelli di Solomeo, e ancora oggi la sua presenza è viva nei ricordi di quella magica rappresentazione di “Coma”, in cui si presentò a piedi scalzi prestando voce e volto alle parole dello scrittore Pierre Guyotat.

Al Teatro Cucinelli, sarà ripresa la regia di Chéreau con la supervisione del coreografo co-regista Thierry Thuê Niang. Dominique Blanc, con la sua interpretazione, riesce a far risuonare anche nei silenzi e nei sospiri tutta la semplicità e l’intensità della scrittura di Duras. È stata insignita del prestigioso Premio Molière de la comédienne nel 2010, confermando il suo straordinario talento. Note di regia: «Innanzitutto, la voglia di lavorare con Dominique Blanc, voglia di condividere qualcosa, di far vivere quel qualcosa. Voglia quindi di confrontarsi con quel testo terribile. Di ricordare questo: la Resistenza, la Liberazione, i campi, questo periodo inimmaginabile che abbiamo dimenticato. E poi il ritorno incredibile di quest’uomo dal quale Marguerite Duras si è separata e che ama, l’orrore dell’attesa, lo splendore della sua rinascita – che anche un po’ merito suo. La speranza disperata. Trasmettere tutto ciò, umilmente, agli spettatori.»

Presentazione – L’ultima guerra: Marguerite Duras ha vissuto quella che sarebbe diventata l’ultima guerra in modo unico: come moglie di un marito deportato, come partigiana e come scrittrice. Durante quegli anni, lucida, stupita e talvolta disperata, ha tenuto un diario, scrivendo testi ispirati da tutto ciò che vedeva e viveva, dalle persone che incontrava o con cui si scontrava. Questi racconti ed estratti dal suo diario sono stati raccolti da Duras sotto il titolo “La Douleur”. Si tratta di un racconto autobiografico, il diario di un’assenza che mette alla prova, di un’attesa minacciosa, della paura atroce che schiaccia, della disperazione e della vergogna di vivere nell’attesa del ritorno di Robert Antelme, suo marito, deportato in un campo di concentramento tedesco. In quel fatidico aprile del ’45, all’alba della Liberazione, Marguerite Duras non sa nemmeno se Robert sia ancora vivo. Mentre vagava in una città assopita, correndo da un ufficio all’altro, maledicendo il telefono, smetteva di mangiare e di dormire, scrutando ogni minimo segno di speranza. La guerra continuava dentro di lei, anche quando intorno a lei si manifestava la gioia della Liberazione. Il suo gruppo di partigiani organizzava il rientro dei sopravvissuti, e anche Robert sarebbe tornato, in un corpo in cui la vita non aveva più importanza.

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