Corciano e Magione sempre più in simbiosi nel governo delle rispettive aree produttive, contigue geograficamente e in costante crescita in termini di insediamenti aziendali.
Le commissioni urbanistiche dei due Comuni – così come già annunciato dai sindaci Cristian Betti di Corciano e Giacomo Chiodini di Magione – hanno visionato congiuntamente un innovativo studio urbanistico che contiene un road map amministrativa per rendere ancora più attrattive e dinamiche le zone produttive dei propri territori. La ricerca, commissionata dalle due amministrazioni e realizzata dall’architetto Mauro Marinelli, ha anche l’obiettivo di definire un potenziale brand in grado di assicurare la riconoscibilità di quest’area attraverso la sigla “Delta 9.3.1”. Titolo che riassume alcune fondamentali caratteristiche delle zone di Ellera, Taverne e Bacanella: la straordinaria accessibilità del corridoio disteso per nove km sul raccordo Perugia-Bettolle senza soluzione di continuità; la presenza di tre svincoli della superstrada, scorrevoli nei flussi grazie agli articolati sistemi di rotatoria; la caratterizzazione come “unicum” infrastrutturale-produttivo del territorio che nella forma richiama il disegno di un “delta”.
Il documento individua l’attuazione del percorso “Delta 9.3.1” in cinque fasi e venti azioni conseguenziali, che ambiscono a portare entro tre anni a una virtuosa valorizzazione, fondata sui più moderni criteri di sostenibilità energetica, semplificazione amministrativa e alti livelli di competitività infrastrutturale. Al centro dello studio l’area industriale, artigianale e commerciale che va da Ellera fino a Magione, con particolare attenzione a Taverne-Bacanella. Il testo per la riqualificazione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’asta produttiva si compone di tre parti: un inquadramento territoriale esteso al bacino del lago Trasimeno, orientata alla riscoperta di un radicato sistema di identità storiche, antropologiche, sociali e produttive; una lettura e una originale interpretazione dell’asse produttivo Ellera-Magione, con particolare riferimento all’individuazione del sottoutilizzo degli opifici, alla vetustà degli edifici, alla reale consistenza edilizia dei caratteri energetici passivi e attivi; una serie di azioni individuate come utili per la valorizzazione unitaria e sincrona dell’intero asse produttivo.
“Si tratta – commentano i sindaci Betti e Chiodini – di un passo importante per le nostre comunità, che, una volta approvato definitivamente dai due consigli comunali, in tempi molto brevi, darà avvio ad azioni sinergiche che proietteranno quest’area strategica per l’Umbria in un futuro basato sulla co-progettazione, sostenibilità, condivisione energetica e promo-valorizzazione”.
Il documento è stato sviluppato secondo i criteri dell’articolo 24 della legge regionale n. 1/2015, ovvero con modalità di indirizzo e di linee programmatiche, come anche previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto dai due Comuni nel 2019.