Fratelli d’Italia conquista anche l’Umbria ed è ora il partito più votato nella regione dove il centrodestra unito si afferma in entrambi i rami del Parlamento. Per il partito di Giorgia Meloni il consenso oscilla tra il 30,2 per cento del Senato e il 30,8 della Camera, mentre nel 2018 si era fermato al 4,88 e 4,92. Crolla invece la Lega che sfiora l’8 per cento al Senato (era al 20,28) e si ferma al 7,7 alla Camera (20,16).
Similmente fa Forza Italia, a circa il 7 per cento tra Senato e Camera mentre quattro anni fa era intorno all’11.
Perde consensi anche il Pd che arriva a circa il 21,5 al Senato (da oltre il 25 delle precedenti elezioni) e a circa il 21 per cento alla Camera (da quasi il 25). Non sfonda il terzo polo di Calenda e Renzi, poco sopra l’8 per cento, mentre si ferma al 12,6 per cento il M5s, in picchiata rispetto al 27 che aveva.
Netto il divario tra le due coalizioni che porta, come nella precedente tornata, tutti i collegi uninominali al centrodestra che sfiora il 46 per cento e il centrosinistra oscillante tra 26 e 27 per cento.
Al Senato è ormai certa la rielezione del coordinatore umbro di Fratelli d’Italia Franco Zaffini. Alla Camera, nel collegio 1 incentrato sulla provincia di Terni, si conferma Raffaele Nevi, deputato uscente di Forza Italia. Sempre alla Camera è netta la vittoria del segretario della Lega Virginio Caparvi nel collegio 2 che fa perno sulla provincia di Perugia.
I rapporti di forza nella coalizione di destra che governa l’Umbria – a trazione leghista – ora appaiono decisamente diversi considerando che nel settembre del 2019 il carroccio sfiorò il 37 per cento dei consensi, con Fratelli d’Italia al 10,4.
Quanto all’affluenza l’Umbria fa meglio della media italiana anche se il dato è comunque inferiore rispetto alla precedente consultazione. Alla chiusura dei seggi l’affluenza è stata di poco inferiore al 69 per cento contro un dato italiano di poco superiore al 64 ma nettamente inferiore al 78% della precedente tornata.