La Regione Umbria tiene alta sul territorio la sorveglianza sugli insetti, uccelli e equidi che, potenzialmente, potrebbero essere serbatoi del West Nile virus: lo rende noto l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, spiegando che “come disposto dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020 – 2025, l’Umbria, come le altre Regioni italiane, ha elaborato un Piano regionale di Sorveglianza e risposta ai virus West Nile (WNV) e Usutu (USUV), in particolare, in considerazione della positività riscontrata in un uccello selvatico nella provincia di Perugia”.
Il Piano quindi, prevede la sorveglianza su uccelli stanziali delle specie bersaglio, sorveglianza entomologica, su uccelli selvatici rinvenuti morti, nonché sorveglianza clinica negli equidi.
Allo stato attuale in Umbria sono stati confermati due casi di positività al virus Usutu in pool di zanzare Culex pipiens, nel territorio di Gubbio e nel territorio di Narni: di conseguenza, sono state attivate tutte le misure previste dalla normativa e da parte dei Servizi sanitari locali competenti sono state fornite tutte le indicazioni su come rafforzare i controlli sull’ordinanza comunale e valutare un’eventuale disinfestazione dell’area.
Infine, si evidenzia che in relazione all’abbassamento del livello idrometrico del Lago Trasimeno e alla specifica richiesta da parte dei Servizi Sanitari locali, la Regione ha disposto interventi di prevenzione per il controllo della diffusione di WNV erogando un contributo per l’acquisto di prodotti specifici avvalendosi della disponibilità di mezzi idonei e di personale qualificato del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl Umbria 1.
La malattia di West Nile o West Nile Disease (WND) è sostenuta da un virus a RNA singolo filamento appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, denominato West Nile Virus (WNV). Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile, proveniente dal distretto di West Nile (da cui il nome West Nile disease). Attualmente WNV è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa, dove è stato segnalato a partire dal 1958.
Il virus WNV è mantenuto in natura da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara (ciclo endemico): le zanzare ornitofile adulte (vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori o serbatoio). Il WNV, una volta ingerito, è in grado di diffondere nell’organismo della zanzara, dove si moltiplica localizzandosi a livello delle ghiandole salivari per poi essere trasmesso ad un altro uccello.
Il ciclo secondario (ciclo epidemico) si manifesta quando le zanzare adulte, chiamate vettori ponte, sono capaci di trasmettere il virus ad ospiti accidentali, come il cavallo e l’essere umano, che entrano quindi nel ciclo di trasmissione e sono interessati dall’infezione.
L’essere umano, gli equidi e altri mammiferi sono considerati ospiti accidentali a fondo cieco: in questi ospiti il virus non raggiunge nel torrente circolatorio concentrazioni sufficientemente elevate da infettare i vettori e, pertanto, il ciclo di trasmissione non riesce a perpetuarsi.
Tuttavia, per quanto riguarda l’essere umano, altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono i trapianti di organo, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
Per quanto riguarda l’uomo la maggior parte delle persone infettate con il WNV non sviluppa segni clinici. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia, nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale caratterizzata da un periodo di incubazione di circa 2-14 giorni e dai seguenti sintomi: febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie.
Meno dell’1% presenta grave sintomatologia neurologica classificabile in tre sindromi principali: meningite, encefalite, poliomielite (paralisi flaccida acuta).