Prosegue la Stagione 2021/2022 del Teatro Cucinelli di Solomeo. Venerdì 29 e sabato 30 aprile (venerdì alle 19 e alle 21.30, sabato alle 17 e alle 19.30) l’attrice di fama internazionale Tilda Swinton, Leone d’Oro alla carriera nel 2020, e Olivier Saillard, poeta, scrittore, storico della moda ed ex direttore del Museo Galliera di Parigi, portano in scena Embodying Pasolini. L’opera, prodotta da StudiOlivierSaillard e presentata in anteprima mondiale negli spazi del Mattatoio a Roma nel giugno del 2021, in questa speciale occasione verrà rappresentata per la prima volta in uno spazio teatrale, con un riallestimento pensato appositamente per il Teatro di Solomeo.
“Pasolini è sempre stato una sorta di padre spirituale per me e per tutti coloro con i quali fin da giovane ho lavorato – dichiara Tilda Swinton – il suo status di poeta, intellettuale, attivista politico, nonché la sua posizione preminente di cineasta radicale di innegabile impatto internazionale, lo pongono di fronte a noi come un faro che ci ispira e ci incoraggia. Portando questa performance al Teatro Cucinelli di Solomeo mi auguro che tutti coloro avranno modo di assistervi, siano essi conoscitori o neofiti dell’opera di Pasolini, attraverso la nostra entusiasta curiosità si trovino ispirati a rinfrescare la propria esperienza dei suoi film, o, meglio ancora, siano incoraggiati a vederli per la prima volta. Quello che troveranno è un cinema moderno e vibrante come qualsiasi lavoro realizzato negli ultimi cento anni e, per molti versi, un po’ più all’avanguardia e vivace di qualsiasi altra cosa girata da allora”.
Embodying Pasolini è una performance immaginata come una mostra in divenire, un invito in un atelier d’artista, dove l’azione prende forma intorno all’abito, alter ego, partner e opposto del corpo che lo indossa.
Circa trenta abiti disegnati da Danilo Donati per i film di Pier Paolo Pasolini, realizzati e tutt’oggi custoditi dalla Sartoria Farani, e una selezione di forme di legno del Laboratorio Pieroni, utilizzate per creare i cappelli indossati nei film del regista, che caratterizzeranno come presenze misteriose lo spazio dell’atelier, sono l’ideale punto di partenza da cui nasce e si sviluppa Embodying Pasolini, nella drammaturgia creata da Saillard e Swinton.
Da Il Vangelo secondo Matteo, a Uccellacci e uccellini, Edipo Re, Porcile, Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte, fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma, i costumi – vestiti, cappotti, come fragili opere di fili intrecciati e tinti – ricreano una cinematografia “svuotata” dai corpi degli attori, su cui l’azione performativa interviene. Quasi come fossero prigionieri di uno status monumentale, ridotti al silenzio – alcuni mai più stati neanche mostrati dopo le riprese – gli abiti saranno soggetto e oggetto di una pratica evocativa, attraverseranno il tempo della performance.
Sarà Tilda Swinton a provare i costumi citati, a saggiarne consistenza e memoria dandogli corpo, non ricreando il ruolo al quale sono stati deputati, ma la mancanza, l’assenza, suggerendo il contrasto tra potenza e atto. Sta a lei a raccontare nei buchi e nei vuoti di una manica cosa fosse un dialogo, uno scambio di attori, una scena.
Martedì 26 aprile alle 21 al PostModernissimo – per la rassegna multidisciplinare Primavera Pasolini promossa dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con il Cinema PostModernissimo e l’Edicola 518 – sarà proiettato il film Uccellacci e uccellini, con la presenza straordinaria di Tilda Swinton e Olivier Saillard.