Il business di Brunello Cucinelli in Russia vale circa il 4% del totale, di cui il 70% nel wholesale, ossia le vendite all’ingrosso, e il 30% nel retail, vale a dire le vendite al dettaglio. È quanto emerge dal bilancio consolidato del gruppo di moda con sede a Solomeo di Corciano.
In sintesi, praticamente archiviato il primo trimestre, è stato spiegato che l’esposizione in Russia potrebbe al massimo incidere sul fatturato restante totale annuale per circa il 2,4% di cui l’1,6% nel wholesale con ordini invernali in casa e per lo 0,8% nel retail nei prossimi 9 mesi.
In Russia Cucinelli ha tre negozi diretti chiusi, di cui due rinnovati alla fine del 2021 (uno a Mosca e uno a San Pietroburgo) e in maggio era in programma l’apertura di un secondo negozio a Mosca. In base a quanto emerso la decisione presa è di garantire il salario a tutti i collaboratori russi, come nel 2020 durante il lock-down nel primo periodo di pandemia.
Intanto i conti del gruppo Brunello Cucinelli tornano positivi nel 2021, con un utile netto di 56,3 milioni di euro, rispetto a una perdita di 32,1 milioni al 31 dicembre 2020 e superando il livello del 2019, quando era stato di 53,1 milioni.