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giovedì 21 Novembre 2024
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Giorno della Memoria, evento online all’Istituto “Benedetto Bonfigli”

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L’Istituto Comprensivo Bonfigli di Corciano anche quest’anno ha proseguito nel percorso “Il filo della memoria”, con le classi Terze della Scuola secondaria di primo grado. Il 27 gennaio le classi hanno incontrato online i testimoni di seconda generazione Ettore Terracina e Lorella Ascoli per onorare e celebrare le vittime della Shoah e riflettere sui valori fondanti una moderna società civile. La mattina si è aperta con il saluto del Sindaco Cristian Betti che ha rinnovato il ricordo di Piero Terracina, cittadino onorario del comune di Corciano. Piero per diversi anni è stato ospite della comunità scolastica ed ha emozionato generazioni di studenti stimolando in loro la necessità di diventare testimoni della memoria.

Rivolgendosi ai ragazzi, il sindaco ha ricordato quanto sia indispensabile seminare anticorpi contro ogni intolleranza, demagogia e autoritarismo. Presente anche l’assessore alla scuola Sara Motti che ha citato il Presidente Mattarella quando invita a “prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza, azione che non può che partire dai banchi di scuola“. Per il Dirigente Scolastico, Daniele Gambacorta, la costruzione di una memoria pubblica e di una consapevolezza non manipolabile impone alla scuola di svolgere al meglio i suoi compiti: ridare voce a chi non l’ha più; non lasciare che l’orrore sia dimenticato o, peggio ancora, giustificato; costruire insieme agli alunni gli strumenti culturali e critici per la formazione di un giudizio personale ben documentato e ponderato. È un lavoro che impegna ogni giorno e ogni energia, ma che il 27 gennaio di ogni anno si accende di un significato particolare. Atteso e seguito l’intervento di Ettore Terracina, nipote di Piero. Con commozione, ha ricordato lo zio Piero e raccontato di quando, da piccoli, sia lui che la sorella avevano l’assoluto divieto di parlare di Shoah. Ha ricordato che quando i nipoti erano in macchina con lo Piero dovevano cercare percorsi alternativi alla via Appia per la presenza di una ciminiera la cui vista provocava forte disagio alla zio. Solo molto tardi, ha spiegato Ettore, ho saputo che lo zio era un sopravvissuto per il tatuaggio A5506 che aveva al braccio.

Nel suo intervento Lorella Ascoli, dopo avere raccontato il vissuto del padre, si è rivolta ai ragazzi sottolineando che la terribile recente tragedia di Livorno è potuta accadere anche a causa di quel silenzioso complotto che è l’indifferenza. L’incontro si è concluso con i lavori realizzati dalle classi, sul filo della memoria, perché ricordare vuol dire portare nel cuore. “L’augurio di noi insegnanti – è stato detto – è che le proposte fatte, i documenti presentati, le discussioni condotte abbiano creato nei ragazzi la consapevolezza del dovere della Memoria. Una memoria responsabile, critica ed empatica verso le vicende “umane” riguardanti questo capitolo della nostra storia. La memoria deve produrre memoria per non dimenticare gli errori. Ricordare le cadute serve a tenere l’umanità in piedi. La memoria di alcuni fatti storici non si esaurisce con la commemorazione di una giornata, deve diventare un processo di riflessione continua, che, a livello trasversale, deve permeare tutto il pensato e agito professionale, che deve lasciare traccia”.

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