“Nessuno deve sentirsi solo. L’obiettivo è quindi che la polizia diventi ancora di più punto di riferimento di chi ha bisogno”: si è presentato così Giuseppe Bellassai, nuovo questore di Perugia. Per il quale “il fattore vincente è il rapporto con la comunità”. Per il questore – ha spiegato incontrando gli organi d’informazione – lo sforzo sui temi della sicurezza “deve essere comune e bisogna lavorare sinergicamente”. Ha quindi definito “decisivo” l’apporto che può arrivare dai cittadini. “Il presupposto – ha aggiunto – è che la gente abbia fiducia in noi e noi dobbiamo essere all’altezza”. Bellassai non si è comunque nascosto che “la percezione della sicurezza spesso non collima con la realtà ma anche questo è un aspetto da non sottovalutare”. “Dobbiamo lavorare in maniera costante – ha proseguito – pure in questo ambito”.
Il neo questore ha quindi assicurato di “conoscere già i problemi principali della realtà perugina”. “Dovremo dare – ha annunciato – risposte nell’ambito dello spaccio e del traffico della droga, alle questioni del centro e a quelle dell’ordine pubblico”. “Tornare alla normalità dopo il Covid – ha spiegato ancora Bellassai – riproporrà quei problemi che c’erano prima del virus e noi dobbiamo dimostrare di essere pronti ad affrontarli”. Bellassai, dirigente superiore della Polizia di Stato, è originario di Santa Croce Camerina. E’ entrato in polizia nel 1988 e dal 1992 al 2005 ha guidato la squadra mobile Ragusa impegnandosi in particolare nella lotta alle locali cosche mafiose, con l’arresto di numerosi latitanti della provincia. E’ quindi passato alla questura di Agrigento dove ha diretto la Divisione di Polizia amministrativa e sociale e dell’immigrazione occupandosi tra l’altro dei sbarchi a Lampedusa. E’ stato poi, tra l’altro, vicario del questore di Palermo, questore di Benevento e di Taranto.