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giovedì 21 Novembre 2024
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Veronica Seppoloni è “Catastrofica” nella mostra di Arte in Bottega

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Prendi una grafica, che è tanto attratta dalla forza espressiva dell’immagine da essere anche make-up artist; mettile una macchina fotografica in mano ed ecco “Catastrofica”. Questo il titolo della mostra di Veronica Seppoloni allestita nello spazio “Arte in Bottega”, un luogo pubblico – nel complesso dell’Antico Mulino a Corciano – nel quale la creatività trova casa, al pari dei tanti artisti del territorio invitati da Fiorenza Giannini, presidente dell’omonima associazione. L’esposizione, limitata nel numero delle foto ma amplissima per quanto le stesse riescono a comunicare, è introdotta da una frase significativa “Fervono nei costumi pensieri di donna” che introduce al senso del percorso. Ad accompagnare gli scatti di Veronica, le parole di Brunella Spaterna, sua amica da sempre, profonda conoscitrice di Dante, dalla cui lezione linguistica trae ispirazione per mettere nero su bianco quanto “Catastrofica” vuole suggerire. “E’ un immaginario transito negli aspetti nuovi e/o ridefiniti del femminile – si legge nell’introduzione – … Femminile è in ogni luogo, in ogni persona, con toni e armonie diverse ma sempre radicato ed in cerca di nuove dimensioni espressive”. “La mia particolarità – dice Veronica Seppoloni – è vedere già l’immagine finale, è come se prima dello scatto ne vedessi l’anteprima. Poi – aggiunge – ogni immagine può essere un manifesto o … la scena di un film”.

Una riflessione più che condivisibile in rapporto agli scatti appesi sulle pareti. Come la donna sulle scale commentata dalla didascalia “pensi di scendere e invece stai salendo. Poggi il piede su un gradino ma in verità è un cielo che ti tiene appeso al nulla”. “Questa foto l’avevo scattata rovesciata – dice ancora Veronica – ma guardandola da ‘grafico’ ho visto che era altro … come un ragno appeso … il testo ha fatto il resto”. Di particolare impatto, l’immagine che propone l’attesa solitaria – “è stata scattata a Pieve del Vescovo, quando ancora eravamo in lockdown e non sapevamo cosa sarebbe accaduto”. L’idea suggerita è “la donna è attesa … rimane vigile, lasciando che la polvere della storia infittisca, riverberi sul suo sguardo dissolto nella luce … sia donna o uomo, sia anima o anima, quello che conta è saper vigilare sulla soglia del probabile, soli davanti l’ineffabile”. “Catastrofica” è tutto quello che già c’è, ma anche tutto quello che potrebbe essere e la tensione espressiva vuole uscire dalle immagini di Veronica.

“La mia grande passione è sempre stata la fotografia – dice ancora l’autrice – sono una grafica make up artist specializzata all’Accademia di Terni. Amo nelle persone vedere cosa potrebbero diventare. In pratica io prendo una ragazza o un ragazzo che mi fanno da modello e mi piace vedere come possono diventare … magari significa che anche io vorrei essere ‘curata’ dall’A alla Z … come faccio con TTT (uno spazio, denominato Ti Trucco, Ti Vesto, Ti Presto, creato da Veronica nel quale è possibile affittare look completi, dagli abiti al trucco – ndr)”. In questa prospettiva, quanto accade nello scatto che chiude la mostra è il senso dell’oggi. “La Catastrofe – si legge nell’ultima didascalia dove il femminile raggiunge la sua massima espressione – è un rivolgimento verso il basso a cui segue una dirompente risalita. Provocatorio simbolo di una sessualità finalmente cosciente. La morfogenesi di nuovi corpi e nuovi ideali è nella F del femminile. Colui che nasce dalla castrofe è spinto sulla punta di una luminosa spirale: una discesa negli Inferi, la rivelazione dell’Io sono, la rinascita catartica della più intima essenza Spirituale”. La conclusione di Veronica è eloquente “Daniele (il modello ritratto – ndr) è una forma di innovazione, è tutta fluidità … è il ribaltamento finale”. La mostra è stata visitata ed apprezzata, tant’è che “mi piacerebbe – conclude Veronica – che questo fosse l’avvio di un percorso, la prima di tante puntate, perché il femminile è sconfinato e di femminile c’è davvero bisogno!”.

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