“È ormai noto e sotto gli occhi di tutti che le emergenze climatiche, ancorché di non sicura origine, stanno interessando anche le nostre aree e purtroppo è conseguenza di queste forti ondate di calore lo sviluppo di incendi più o meno grandi ma sicuramente sempre devastanti”. Lo scrive in un comunicato l’associazione Colle della Trinità che così prosegue: “Seria preoccupazione al riguardo è presente nei residenti del Colle della Trinità, dove numerose villette sono immerse in un’area boschiva piuttosto estesa, che accoglie nella parte più elevata un parco pubblico anch’esso boscato, dove prevalgono conifere alloctone (soprattutto pini, ma anche cipressi, frutto di un rimboschimento degli anni ’30 del secolo scorso) insieme a lecci e corbezzoli”.
Pertanto, l’Associazione Colle della Trinità che ha come scopo prioritario la salvaguardia dell’ambiente naturale del Colle, ha interessato vari Enti (Sindaco del Comune di Perugia, Sindaco del Comune di Corciano, Direzione Regionale Governo del Territorio, Ambiente, Protezione Civile e l’Agenzia Forestale Regionale) al fine di richiamare l’attenzione sulla emergenza incendi.
“Poiché nel parco Colle della Trinità – scrive l’associazione – negli ultimi 20/30 anni sono stati realizzati alcuni interventi abbastanza importanti con impegni economici molto consistenti per migliorare e rendere più fruibile tale area verde molto frequentata soprattutto nella stagione estiva, ci chiediamo perché non sia stato progettato e realizzato un sistema di bocche antincendio per poter in qualche modo tutelare e circoscrivere un qualunque focolaio di incendio”.
Il problema è stato evidenziato più volte nel corso degli anni al Comune di Corciano (dove ricade amministrativamente la maggior parte dell’area) e alla Comunità Montana Colli del Trasimeno, proprietaria del parco. “Dobbiamo anzi ricordare – scrive ancora l’associazione Colle della Trinità – che i precedenti sindaci del Comune di Corciano avevano promesso un intervento in tal senso, parlandone anche in campagna elettorale!
Sono assolutamente importanti tutti i sistemi che permettano un intervento celere e risolutivo qualora si dovesse sviluppare un incendio nella zona del parco dove un substrato particolarmente secco costituito in prevalenza di aghi di pino potrebbe essere innesco ideale di un evento catastrofico”.
“Mettiamo anche in conto – si fa notare nel comunicato – che spesso in modo del tutto illegittimo entrano e sostano nel parco delle auto la cui marmitta catalitica, notoriamente ad alta temperatura, potrebbe incendiare la secca vegetazione presente. Ricordiamo anche che l’uso di bocche antincendio non è molto diffuso nella nostra cultura, ma dobbiamo ammettere che possono risultare sicuramente un ausilio determinante al momento del bisogno e, cosa non trascurabile, rassicurante per tutti i residenti e i frequentatori del Parco”.