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mercoledì 20 Novembre 2024
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L’arte al Corciano Festival: “+Divenire. Dove inizia il nuovo esodo”

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La sezione Arti Visive del Corciano Festival 2021 – in scena nell’antico borgo di Corciano (PG) dal 7 al 15 agosto – presenta l’esposizione, ideata, curata a coordinata da Gabriele Perretta, “+ Divenire. Dove inizia il nuovo esodo”, in mostra dal 7 al 29 agosto.
Dedicata alla band The Smiths, e in particolare al frontman Morrissey, che hanno segnato il turning point della «differenza», e alla memoria del regista Derek Jarman, che potrebbe essere considerato il profilo di uno «scritto corsaro» di Pier Paolo Pasolini, la mostra sarà diffusa in alcuni dei luoghi storici del borgo: la Chiesa Museo di San Francesco, il Museo Piccolo, l’Antico Mulino Piccolo, il Antico Mulino Grande, il Belvedere, l’ex-Museo Paleontologico, la Sede 99.

Il nodo centrale dell’esposizione è il concetto di evoluzione nell’arte e nella vita dei soggetti plurali, in movimento verso una nuova antropologia. Le diverse sezioni che la configurano mirano a testimoniare che l’arte e il suo essere sociale si trovano ad attraversare una nuova e importante fase storica. Infatti, +Divenire è intenzionata a cogliere la mediamorfosi di questa fase, rappresentando comportamenti e forme di vita, esistenze e biografie artistiche, tracce di storia e segni della trasformazione; una sorta di allegoria della cultura dei nostri tempi, costretta tra due strade senza uscita: quella di un passato con futuri già in progress e l’attualità in «diversi divenienti».
“Il progetto artistico – spiega il curatore Perretta – descrive la molteplice realtà delle condizioni dei generi umani, oggi, una realtà molteplice, ricca di aspettative, e cerca di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla realtà più vera e più sofferta degli artisti e delle arti contemporanee. È, dunque, molto importante capire prima di giudicare, ma proprio la numerosissima documentazione fotografica della mostra, insieme alle opere, alle azioni artistiche, ai comportamenti sociali che la attraversano, sono un ottimo mezzo per capire, un tentativo per ricordare a tutti che ogni essere umano è pur sempre un animale storico”.

LE SEZIONI

+Divenire – AREA MONO: La sezione si propone di condurre il fruitore lungo percorsi artistici individuali tra i più significativi nell’ambito della ricerca e della sperimentazione. Ci sono particolari momenti storici nei quali gli eventi si concentrano e di cui facciamo esperienza attraverso nuovi soggetti della trasformazione, incontrando un’intensità altrimenti sconosciuta. È il caso delle quattro esperienze monografiche di Anna Utopia Giordano, Annalaura di Luggo, Antonello Matarazzo, Nello Teodori.

-Motion/Plecto. Museo Piccolo: Anna Utopia Giordano in Abhra: attraverso un’installazione di sé, composita e multimediale, l’artista dell’Utopia trascrive le proprie trasformazioni, dando forma alla realtà poetica di una reclamata e plurale ombra. Impariamo così ad abitare nel territorio instabile della zona buia, in quella mai quieta dimensione esistenziale, in cui la poesia si fa dialogo e si perde tra gli appelli di plurivoci suoni e il richiamo imperativo di una armoniosa sinfonia.

-Motus/Volvo. ex-Museo Paleontologico: Annalaura di Luggo in Iride: Un training che conduce le figure dell’installazione a reincarnarsi nella trama di un discorso sullo sguardo. Nel frattempo, i suoi paradossi diventano la metafora di un vedere sempre medializzato.

-Bewegung/Clino. Antico Mulino Grande: Antonello Matarazzo in Lethal prophecy: il nucleo della sua ricerca si fonda sull’equivocità tra immagine fissa e movimento. Il trait union tra pittura, fotografia e video-installazioni è costituito dall’inclinazione all’indagine di aspetti introspettivi e antropologici. Profezia di un insetto letale è, appunto, l’immagine simbolica della lotta contro il male inespugnabile e contro il distanziamento sociale: è l’epidemia perenne e invisibile, sottilmente il fanatismo e la malattia.

-Mouvement/Flecto. Belvedere: Nello Teodori in Misura la temperatura dell’opera d’arte: nessuna temperatura è piccola, nessuna indegna! Di nient’altro viviamo, se non dei nostri termometri: ogni indicatore cui facciamo torto è un’opera che spegniamo. La temperatura è prodotta dalle tattiche interne ed esterne al sistema dell’arte: è in qualche modo un’implicazione, una piega del fuori. L’esortazione non è sempre e solo controllo, ma spazio di riflessione e di gestione del clima estetico.

+ Divenire – Fieri.01 – Chiesa di San Francesco
Quando pensiamo al rapporto tra gli artisti e la società pensiamo al termine “divenire”. È un termine che, riguardo al ruolo dell’artista, non usiamo mai da solo. Per divenire, ci riferiamo al fatto che l’artista «fa e sta nella forma» come l’immediato di se stesso. Pensa, agisce, «performa», fa arti visive, fa musica e scrive fuori e dentro al contesto creato dalla società. Nel momento in cui l’arte afferra il significato del divenire, allora si disvela il cammino, l’unico possibile certe volte, l’unico concepibile: il riconoscimento.
Queste opere parlano dell’energia dei diversi. L’arte riesce ad esprimere queste sensazioni vicine all’inesprimibile. Non mette solo in scena, non mostra solo il mostrabile, ma libera nella mente – più chiaramente che mai – l’immagine in tutta la sua deflagrante, debole, realistica, verità. Il resto è divenire. A rigore, l’artista, le artiste, i più (+), può e possono non fare nulla «in/oltre» che offrire bellezza, gioia, passione, sorpresa e dramma.
Gli artisti: Karin Andersen, Nobuyoshi Araki, Cecilia Battimelli, Carlo Bevilacqua, Piero Barducci/Angelo Shlomo Tirreno, Pamela Bargnesi, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Giorgio Carpinteri, Rita Casdia, Elisa Cella, Maurizio Cesarini, Marina Comandini, Dead Frog featuring Angelo Shlomo Tirreno, Mauro Di Michelangelo, Adelaide Di Nunzio, Irene Di Palma, Susy D’Urso, Giosetta Fioroni, Nadia Galbiati, Paola Gandolfi, Lucia Gangheri, Massimo Giacon, Serena Giorgi/Giulio Perfetti, Anna Utopia Giordano, Yumi Karasumaru, Dorothea Lange, Emmeline Lestrange-Limoge, Federica Limongelli, Vanessa Lodigiani, Urs Luthi, Titina Maselli, Paola Mongelli, Elisa Montessori, Yasumasa Morimura, Shirin Neshat, Lina Pallotta, Lucia Patalano, Giulia Piscitelli, Renata Prunas, Stefania Romano, Lucia Romualdi, Angela Sodano, Silvia Sevenari, Cindy Sherman, Rita Vitali Rosati, Francesca Woodman.

+ Divenire – Fieri.02 – Diacronico (è questa la volontà) + Ubi /Ibi Photo-post
Antico Mulino Piccolo Piccolo: Ebbrezza, eros, riso, sacrificio, dono della parola, potenza dell’espressione, chance, estasi della poesia. Sono le cifre di un’esperienza sensibile, esperienza interiore, che eccedendo la spiegazione logica e la teleologia di una visività e di una storia votate al compimento, espone per un verso la letteratura alla prova di un allestimento della scrittura e, per un altro verso, il soggetto artistico alla necessità di una incompiutezza che nessuna visione può colmare.

+Divenire – Fieri.03 – Sincronico (imprimere il segno) + Ubi /Ibi Photo-post
Antico Mulino Piccolo: La comunicazione è allora la verità di un dono impossibile, la verità di un philein impossibile, non disponibile, inappropriabile, inutile dice la lettera, che solo in quanto segreto inconfessabile offre il senso di una visione che non possiamo mai definitivamente essere.

+Divenire – Forma Fluente (acquista ad ogni istante qualcosa) +Tempo/Partiture
Biblioteca del Chiostro
Carte musicali e scritture sonore che divengono opere. Proviamo a riesaminare la forza creativa che si esprime attraverso le partiture musicali: il segno che vi si manifesta, persino in modi oscuri o complessi; non è ineffabile, purchè ci disponiamo a coglierne le caratteristiche senza limitarci alla dimensione logica, ma valutando quella emotiva: Sylvano Bussotti, Fabrizio De Rossi Re, Daniele Lombardi, Marco Betta, Stefano Taglietti, Riccardo Vaglini, Andrea Mannucci.

+Divenire – Ubi / Ibi. Photo-post, banner e nuovi Stendali diffusi nel Borgo
Vedere un photopost è allo stesso tempo un atto di ricezione e di pensiero, dove la pubblicità diviene necessaria proprio per illuminare il momento riflesso dell’esperienza e il suo prolungarsi in un nuovo universo di emozioni, nel quale si mette poi di fatto alla prova la vitalità stessa del Photo-post. La forza speculare dell’indefinizione si traduce di continuo in tensione d’idea dinanzi ai temi della somiglianza e dell’analogia, della modernità e del caos, dell’impossibilità della metafora e del Manifesto: Valeria Andreani (feat Giorgio Lupattelli), Giuliano Andreassi (feat Giorgio Lupattelli), Piero Barducci/Angelo Shlomo Tirreno, Pamela Bargnesi, Carlo Bevilacqua, Rita Casdia, Cast/g.p.mutoid, Simona Costa (feat Giorgio Lupattelli), Dormice, Dead Frog featuring Angelo Shlomo Tirreno, Emmeline Lestrange-Limoge, Anna Utopia Giordano, Antonello Matarazzo, Mario Matto & Co, Generic Art History and Promotion (GAHP), Antonella Mazzoni, Mauro Di Michelangelo, Adelaide Di Nunzio, Lina Pallotta, Mara Pannacci (Madì) (feat Giorgio Lupattelli), Donatella Paolucci (feat Giorgio Lupattelli), Francesca Rezzolla (feat Giorgio Lupattelli), Rossella Petronelli, Fathi Hassan, g.p. meta-gens mutoid, Diego Strappaghetti (feat Giorgio Lupattelli).

Team curatoriale: Judith Escobar, Sylvia Franchi, Rita Alessandra Fusco, Marcello Palminteri, Aurora Sofia Perretta, Darlene M. Tates.
Allestimenti, supporto e coordinamento organizzativo: Pro Loco Corcianese
Ideazione, cura e coordinamento generale di Gabriele Perretta.

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