“Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Comune di Corciano, nelle persone di Mario Ripepi e Chiara Fioroni, aderisce convintamente alla campagna di tutela e supporto alla legge 194/78, per chiedere e favorire il rispetto totale di essa e più specificatamente di quella parte della legge che disciplina l’aborto farmacologico”.
È quanto si legge in un comunicato. “A tale scopo – proseguono i rappresentanti del M5S – abbiamo presentato un ordine del giorno, in simultanea con molti consiglieri di molti altri comuni dell’Umbria, dove si chiede all’amministrazione comunale di attivarsi ed intercedere presso la regione per far sì che ci sia la piena applicazione della legge 194, che si tutelino i consultori nella loro qualità di istituzione pubblica e laica e che si tutelino i diritti fondamentali della donna in tema di maternità e in tema di contraccezione che deve essere facilmente e gratuitamente accessibile”.
“Oggi 15 luglio – si legge nel documento divulgato dalla Rete Umbra per l’Autodeterminazione – moltissime consigliere e consiglieri di varie forze politiche di tanti comuni dell’Umbria presenteranno un ordine del giorno che tratterà il tema dell’aborto farmacologico e della piena applicazione della L.194/78”,
“Si mobilitano decine e decine di persone nei vari Comuni dell’Umbria per riportare all’attenzione della politica, delle istituzioni e della cittadinanza – ad un anno dalla grande manifestazione di Perugia del 21 giugno 2020 che ha mobilitato migliaia di donne, di giovani e persone di tutte le età – la legge 194/78 e le Linee di Indirizzo nazionali sull’aborto farmacologico, che ancora oggi non vengono applicate”.
“Nelle due città più grandi dell’Umbria, gli ospedali universitari di Perugia e di Terni non hanno mai iniziato a garantire l’accesso all’aborto farmacologico e da marzo 2021 nell’ospedale di Terni non sarà possibile neanche più praticare l’IVG chirurgica”.
“La Regione Umbria, inoltre, ha deciso di non consentire la somministrazione della RU486 nei consultori e poliambulatori, già stremati da anni di tagli e carenza di organico. Anche sul fronte della contraccezione nessun passo avanti è stato fatto verso la gratuità, a differenza di quanto avvenuto in altre regioni quali Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Piemonte”.
“Usando l’hashtag #194questioniincomune inizieremo una campagna mediatica che porterà il tema del diritto all’aborto libero e sicuro di nuovo al centro del dibattito politico, come avvenuto a giugno dello scorso anno.
L’azione di sensibilizzazione che vogliamo portare avanti parte dai Comuni umbri, ma arriverà anche in Consiglio Regionale – dove giace la proposta di legge leghista, atto n.584, che vuole modificare il Testo unico regionale in materia di Sanita e Servizi sociali e che intende privatizzare i consultori e permettere l’accesso ad attivisti antiabortisti – attraverso interrogazioni mirate sul tema del diritto alla salute e all’aborto”.
“La conclusione di questa campagna ci vedrà tutti e tutte di nuovo in piazza sabato 2 ottobre 2021 – in occasione della giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro del 28 settembre – insieme ad altre regioni d’Italia, per ricordare che le violazioni dei diritti relativi alla salute sessuale e riproduttiva sono violazioni di diritti umani e che i servizi per esercitare tali diritti devono essere considerati essenziali, pertanto disponibili a tutte e tutti”.