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giovedì 21 Novembre 2024
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I Sindaci del Trasimeno e Corciano hanno presentato le proposte per la sanità del futuro

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Martedì 13 luglio si è svolto presso il Municipio di Panicale il primo incontro del Comitato dei Sindaci del Trasimeno dedicato alla sanità, una delle questioni più importanti e sentite dai cittadini del territorio. Convocati dal sindaco di Panicale Giulio Cherubini, nella sua veste di presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, gli otto sindaci più il comune di Corciano hanno presentato unitariamente ai vertici del Distretto Sanitario del Trasimeno, rappresentati dal neo direttore Emilio Paolo Abbritti, ai rappresentanti dei sindacati e ai consiglieri regionali del territorio Simona Meloni ed Eugenio Rondini, una serie di proposte concrete che saranno la base per il confronto con la Giunta regionale umbra che si terrà presumibilmente a settembre.
L’esigenza di questo incontro è partita dalla proposta di una medicina territoriale, realizzata con il prezioso contributo di tanti operatori sanitari, presentata presso la Regione Umbria con un’apposita scheda trasmessa per la proposta regionale per il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) recentemente approvata dall’Unione Europea, promossa e sottoscritta dall’Unione dei Comuni del Trasimeno, dal territorio del perugino (Corciano e Perugia) e con il supporto tecnico dall’Università degli Studi di Perugia.

«Partendo dalle esperienze non positive del passato – ha spiegato il presidente Giulio Cherubini – il nostro territorio oggi sta invece dimostrando un’incoraggiante ed estremamente positiva “unità di intenti”. La Regione Umbria già ha inserito alcune delle nostre richieste infrastrutturali nella proposta regionale per il PNRR redatta e trasmessa ad aprile al Governo. La nostra volontà è quella di mantenere sempre unito il territorio, con la massima concertazione fra le varie parti: a settembre presenteremo la proposta dettagliata per il Trasimeno, redatta con tutti gli “attori territoriali”, compreso il terzo settore rappresentativo del comprensorio».

L’Unione dei Comuni del Trasimeno chiede una nuova definizione dei servizi socio-sanitari distrettuali, avanzando una proposta di attività alla luce del quadro normativo rinnovato con il Decreto Agosto, di entrare in maggiore continuità operativa con il Distretto Perugino, per ciò che concerne la corretta risposta sanitaria ai bisogni della comunità e considerando le recenti evoluzioni sociali, economiche, formative e anagrafiche, e tenendo altresì conto della complessa esperienza rappresentata dall’emergenza sanitaria in corso da Covid-19. «L’obiettivo primario – prosegue Cherubini – è la corretta risposta ai bisogni sociosanitari delle comunità integrate. Riteniamo imprescindibile la realizzazione di un quadro articolato di interventi, per consentire anche efficaci azioni di prevenzione attraverso il ricorso sempre più puntuale alla medicina di prossimità.

La “revisione” della medicina distrettuale parte dalla concertazione dei tre livelli di prevenzione: primaria, con la rimozione dei fattori di rischio di patologia; secondaria, con la diagnosi precoce; terziaria, con particolare riferimento alla risposta riabilitativa e necessità di potenziamento sia delle strutture che delle risorse professionali necessarie alla corretta gestione della fase post-acuta di malattia».
Ecco i punti concreti per il Trasimeno: potenziamento della direzione distrettuale di Panicale, attraverso il reintegro dei medici e degli amministrativi ad oggi non ancora sostituiti; definizione della rete territoriale dei servizi con l’individuazione di sei “Case di Comunità” a Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Passignano, Tavernelle e Tuoro; sviluppo del modello delle “cure primarie”; costituzione della “Centrale di Comunità”, secondo il modello organizzativo di “Rete Territoriale del Trasimeno”; revisione del modello di cure domiciliari” con il potenziamento del “Pool Domiciliare” per poter effettuare la presa in carico delle situazioni più complesse; istituzione della “Rete Geriatrica Territoriale”: adeguamento del Servizio Riabilitazione Età Evolutiva (SREE).

«Queste indispensabili azioni – afferma deciso Cherubini –, se si vuole realmente rispettare la insostituibile valenza della medicina di prossimità in ottica preventiva e in chiave di una corretta armonizzazione con la medicina ospedaliera, dovranno concretizzarsi in un quadro sinergico con gli interventi strutturali nei territori secondo la specifica scheda elaborata dal Comitato dei Sindaci, muovendo dal necessario e urgente completamento di tutti gli interventi previsti negli ospedali di Castiglione del Lago (Ospedale del Trasimeno) e di Città della Pieve, con la realizzazione di una struttura di soccorso per servire con efficacia e rapidità la zona sud del territorio e dell’alto orvietano. E questo non esclude di certo il progetto di nuovo ospedale unico del Trasimeno: noi saremmo ovviamente d’accordo, auspicando che la mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale possa arrivare fino in fondo». Per lo sviluppo dell’assistenza domiciliare, nella scheda dell’Unione, è fondamentale rivedere la dotazione organica della medicina specialistica con particolare riferimento alle cure palliative, alla geriatria, alla pneumologia, ecc., con potenziamento del personale infermieristico.
Sui tempi di realizzazione del piano il Comitato dei Sindaci chiede, entro un anno, l’inserimento del personale richiesto per la riorganizzazione del personale con le nuove unità, le procedure di gara per realizzazione della “Casa di Comunità” di Castiglione del Lago. Entro il dicembre 2022 la riorganizzazione del Centro di Magione, l’allestimento del “Centro Diurno Autismo” di Panicale, la ridefinizione di tutti i centri, le strumentazioni diagnostiche, l’attivazione completa servizi di telemedicina, l’attuazione del PDTA.

Entro il dicembre 2023 il finanziamento e la gara per il “Centro Diurno Alzheimer di Tuoro. «Abbiamo fatto un grosso lavoro – conclude Cherubini – apprezzato da tutti gli attori territoriali con cui abbiamo finora interloquito. A settembre auspichiamo si possa aprire il “tavolo di confronto” con la Regione Umbria che, con il cosiddetto “libro bianco”, ha espresso le proprie “visioni” per riformulare la medicina nei territori che sembrano coincidere con le nostre proposte: siamo molto fiduciosi. Intanto il Consiglio dell’Unione ha già avviato il percorso per organizzare una sua seduta “aperta”, tutta dedicata al tema della sanità e che si terrà nelle prossime settimane».

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