È allarme delle associazioni di volontariato dopo i furti dei contenitori per la raccolta fondi per finanziare progetti di ricerca in campo oncologico. La crisi legata alla pandemia ha aumentato i reati di microcriminalità ed è difficile trovare una soluzione. “ Nove volte su dieci abbiamo un identikit preciso del balordo che scappa dall’esercizio commerciale con il gruzzolo frutto delle donazioni alla nostra associazione – denuncia Mario Bartolini, presidente di Aronc, Amici della radioterapia oncologica di Perugia-, visto che le telecamere oramai sono ovunque. Ma dalla denuncia alle autorità non ci aspettiamo granché, praticamente impossibile che venga refuso il danno”.
In effetti il ripetersi di questi episodi di sciacallaggio ha avuto anche un impatto sulla donazione come a testimoniare che la gente ha intuito che i contenitori sono appetito di balordi che non si fermano davanti a nulla e nessuno. “ Le entrate si sono assottigliate in maniera esponenziale – aggiunge Bartolini-, solo con la fine del look down potremo riprendere attività di raccolta fondi. Fortunatamente i nostri sostenitori hanno avuto modo di finanziare i nostri progetti di borse di studio per il reparto di Radioterapia del Santa Maria della Misericordia al momento della denuncia dei redditi con la donazione del 2x 1000”.
Nata dieci anni fa, Aronc ha finanziato anche progetti di umanizzazione dei locali che ospitano pazienti e familiari, in attesa delle terapie. “Vorrei ringraziare i gestori di locali pubblici che hanno accettato di collocare i nostri contenitori, estirperemo questa piaga dei furti, perché la solidarietà è più forte della delinquenza comune”, ha concluso Bartolini.