È cominciata dalla sede della Regione, dove è stato accolto dalla presidente Donatella Tesei, la visita in Umbria del commissario per l’ emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo. Con lui il capo della protezione civile Fabrizio (rpt Fabrizio) Curcio. A Palazzo Donini Figliuolo e Curcio hanno incontrato i rappresentanti della task force Covid della Regione. Si sono recati poi in visita al centro vaccinale al centro fieristico di Bastia Umbra e quindi all’ospedale di Perugia per l’inaugurazione del Modular hospital. La giornata si è conclusa con la visita al punto vaccinale di Solomeo, a Corciano.
Nella frazione corcianese ad accoglierlo c’era l’imprenditore Brunello Cucinelli. “È con il cuore pieno di gratitudine e di commozione – ha detto – che riceviamo la visita al Centro Vaccinale di Solomeo da parte del Generale Figliuolo. La sua opera, in questa sorta di “umana guerra” che vede il mondo intero combattere contro un nemico insidioso e tenace, è un esempio fulgido di dedizione e di coraggio, e a lui gli italiani, me per primo, debbono viva riconoscenza. Proprio grazie al suo esempio, in questa dolorosa congiuntura, ho sentito il desiderio di partecipare, per la mia parte, al processo di rinascita della nostra vita, con questo Centro Vaccinale, e spero che quanto abbiamo fatto in questo mio amato Borgo di Solomeo, dedicato allo Spirito del Creato, sia testimone del nostro amore per la dignità della persona umana».
“L’Umbria, come fa il maratoneta, porta a casa il risultato”: a dirlo è stato il commissario straordinario all’ emergenza Covid, generale Francesco Figliuolo, chiamato a esprimere un giudizio sulla campagna vaccinale della Regione guidata dalla presidente, Donatella Tesei. “Come molte altre Regioni – ha aggiunto – l’ Umbria è partita piano, anche perché il Piano vaccinale all’ inizio non era chiaro. Poi si è chiarito dove si doveva andare a parare e l’ Umbria porta a casa il risultato”. Figliuolo ha quindi sottolineato che “non sono importanti soltanto i numero, ma anche la qualità delle vaccinazioni”. “Se chiamo tutti trentenni – ha proseguito – che vengono qui di corsa è semplice, ma è soprattutto importante agire sui fragili. Poi – ha concluso – agiremo su tutte le altre classi, compresa quella in età scolare, che dobbiamo chiudere prima che inizino le nuove lezioni”.