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giovedì 21 Novembre 2024
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PD, eletti i segretari regionali ma scatta la contestazione: “Un congresso farsa”

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“Si apre una nuova fase e il Partito Democratico in Umbria è finalmente nelle condizioni di poter rideterminare un nuovo corso politico e di dotarsi di luoghi di confronto democratico, di organismi collegiali legittimati, di una squadra riconosciuta, desiderosi di mettersi a servizio di una comunità che, oggi più che mai, ha bisogno di sentirsi motivata, stimolata, inclusa e ascoltata, per costruire insieme un nuovo progetto politico per il futuro”. Così si sono espressi in una nota, Tommaso Bori, Camilla Laureti e Fabrizio Bellini, l’indomani della chiusura dei congressi convocati per l’ elezione del segretario regionale Pd e dei provinciali di Perugia e Terni.

“Oltre 3.000 iscritti – è detto nella nota – sono ritornati nelle sedi dei propri circoli, riaperti dopo mesi di chiusura, grazie all’ impegno dei tanti volontari, che, nonostante le difficoltà e la complessità del momento, si sono adoperati per svolgere un congresso in piena sicurezza. Quasi l’80% degli aventi diritto, ovvero di coloro che hanno rinnovato la tessera nel 2020, e oltre il 50% degli iscritti 2019, ha partecipato attivamente al congresso. Un dato comunque positivo, date le circostanze che si sono venute a determinare in seguito all’ emergenza sanitaria, e comunque superiore a quello ottenuto in occasione dell’ ultimo congresso in cui sono stati consultati gli iscritti. La comunità dei democratici è tornata a scegliere, a contare e a decidere, uscendo finalmente da un lungo commissariamento”.

“Questo congresso – hanno aggiunto Bori, Laureti e Bellini- conferma il grande lavoro di ricostruzione e rigenerazione che ci attende. Il Partito Democratico dell’ Umbria è, ad oggi, una comunità ridotta, il nostro compito sarà rilanciarla ed aprirla, con coraggio, ad energie nuove. Siamo consapevoli delle criticità che ereditiamo e delle complessità emerse in questa fase, ma ci impegniamo a risollevare le sorti di un Pd fiaccato da troppi anni di inattività, scontri e personalismi. Non possiamo che esprimere soddisfazione per la piena e diffusa fiducia che ci è stata accordata dagli iscritti e dai territori, la ripagheremo da subito con un intenso lavoro, a partire proprio dalle tante criticità che sono state ignorate per anni”.

Non tutti gli scritti al PD umbro, però, sono dello stesso avviso. Una ventina di loro hanno diramato un comunicato dai toni tutt’altro che entusiastici. “Le notizie dei risultati congressuali che ci giungono dai territori ci restituiscono una situazione drammatica del Pd regionale, che avevamo ampiamente denunciato e che abbiamo cercato in ogni modo di scongiurare che giungesse a questo triste epilogo. Circa la metà dei pochi aventi diritto al voto (6.108) non sono andati a votare. Interi circoli – prosegue il comunicato – anche molto importanti, non hanno partecipato al congresso. Dopo che con pervicace ostinazione non si sono voluti far votare i ‘ nuovi’ iscritti 2020, è un insulto all’ intelligenza (anzitutto di chi argomenta così) fare riferimento agli iscritti 2020 (come li hanno conteggiati? Dove sono i dati ufficiali, visto che il tesseramento si chiuderà proprio oggi?). Si continua con la mistificazione, ma la realtà è che decisamente meno della metà degli aventi diritto al voto avrebbero votato il candidato unico regionale, perché alcune centinaia di persone sono andate a votare scheda bianca”.

“Con dati provenienti da alcune città – sottolineano i critici del PD umbro – molto negativi, a cominciare dal capoluogo, Perugia, dove il risultato si aggirerebbe intorno al 30%, come anche ad Assisi e a Foligno. In alcuni comuni del Lago i risultati del candidato unico si attestano tra il 25% e il 35%. A Narni il 9%, a Gualdo Tadino l’ 1,95%, Cannara zero votanti. Nel Ternano il candidato alla segreteria provinciale prenderebbe addirittura più voti del candidato regionale. Non eravamo impazziti – affermano ancora – nel sottolineare questa gravissima situazione, ed è puntualmente arrivato un segnale inequivocabile della sofferenza del partito umbro, i cui iscritti, giustamente, non hanno capito le continue forzature ed evidentemente non hanno voluto prestarsi a partecipare ad un mero votificio. È una responsabilità che il nuovo Segretario regionale condivide con l’ ampio gruppo dirigente, regionale e nazionale, che l’ ha sostenuto. E devono essersene accorti se adesso, a congresso finito, annunciano di voler parlare di contenuti e di proposte organizzative, a certificazione del vuoto assoluto che ha contraddistinto questo congresso-farsa. Abbiamo assistito ad una delle più brutte pagine del Partito umbro: non ha vinto nessuno, ma ha perso il Pd”.

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