Adesione praticamente totale in Umbria allo sciopero indetto lunedì dagli addetti del settore spedizioni, merci e logistica. Lo riferisce la Filt-Cgil facendo il resoconto della giornata di mobilitazione proclamata dai sindacati dopo la rottura del tavolo nazionale per il rinnovo del contratto, scaduto da 15 mesi e che interessa almeno 10mila lavoratori in Umbria. Lo sciopero è stato accompagnato da un presidio, tenuto presso la sede della Sda di Corciano.
“Nell’ultimo anno di pandemia non ci siamo fermati un attimo – hanno detto i lavoratori – con un impegno anche di 12-13 ore al giorno. Ma mentre le aziende si sono arricchite e hanno moltiplicato i profitti, a noi non viene riconosciuto un aumento dignitoso e nemmeno i diritti che ci spettano”.
Tra le richieste alla base dello sciopero c’è anche quella di stabilizzare il numeroso personale precario: “Con questa grande dimostrazione di forza e compattezza – afferma Ivano Bruschi, della Filt Cgil Umbria – lavoratrici e lavoratori respingono le richieste irricevibili di parte datoriale, avanzate nella prima fase di trattativa. Tra queste la precarizzazione del mercato del lavoro, l’abolizione degli scatti di anzianità, la riduzione delle giornate di ferie e permessi retribuiti, l’abolizione del pagamento delle festività, l’impoverimento della clausola sociale messa a garanzia dell’occupazione e del reddito ed il
rifiuto di adeguati riconoscimenti salariali”.
Al presidio organizzato dalla Filt Cgil dell’Umbria hanno preso parte anche il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, e quello della Cgil regionale dell’Umbria, Vincenzo Sgalla.