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giovedì 21 Novembre 2024
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Riorganizzazione della sanità regionale: il PD di Corciano evidenzia alcuni aspetti imprescindibili

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“I Comuni, le istituzioni più vicine ai cittadini, devono essere gli interlocutori per la nuova programmazione, riorganizzazione e qualificazione del sistema sanitario regionale”. Questa è la posizione del Partito Democratico di Corciano che ha affrontato una riflessione sul futuro della sanità dell’Umbria.
“Le comunità locali devono essere protagoniste di un diffuso sistema di sanità territoriale e di un percorso di vera integrazione socio sanitaria – commentano – ed è singolare che la Giunta regionale di centro destra, con il suo libro bianco sulla sanità, abbia intenzione di ridurre a sei, forse addirittura a cinque il numero dei distretti sanitari, puntando su un nuovo, inefficace e dannoso centralismo, senza spiegare, inoltre, come questo possa avere una coerenza con la presenza di dodici zone sociali Ci appare sorprendente ignorare, ad esempio, il tema dei disturbi del comportamento alimentare, dilagante fra i giovani, come se in Umbria non esistesse il problema e non ci fossero servizi e strutture che già vi lavorano ”.

Il Comune di Corciano è il terzo comune più densamente popolato della Provincia di Perugia, con la popolazione più giovane per un totale, al 1 gennaio 2020, di oltre 21mila abitanti. “Qui – confermano gli esponenti del PD – il benessere della cittadinanza e il diritto alla salute è assicurato da una serie di fattori fra i quali spiccano la qualità dei servizi offerti dal Centro di Salute di Ellera, le esperienze e le professionalità dei medici di medicina generale e dei servizi offerti dall’Ufficio di Cittadinanza del Comune. Dando atto del grande lavoro svolto dai servizi sanitari del nostro territorio, è importante sottolineare come questa sinergia consenta quotidianamente, e mai come in questo momento storico, di interpretare le emergenti fragilità continuando a gestire le situazioni già note”.

Il Partito Democratico di Corciano, ritiene indispensabile raggiungere un modello di “salute di comunità e nella comunità”, attraverso:

  • Il potenziamento delle reti socio-sanitarie e della medicina del territorio. Valorizzando le esperienze di innovazione offerte dal medici di medicina generale, come la medicina di gruppo e la medicina di iniziativa, che devono coesistere e agire in raccordo con gli operatori del centro di salute e con i servizi sociali comunali.
  • Il rafforzamento del personale e degli spazi a disposizione. L’emergenza da Covid-19 è ancora ben presente ai nostri occhi e la pandemia ci ha insegnato che un servizio sanitario pubblico ed universale non può prescindere dalla consistente presenza di personale sanitario, pronto ad intervenire in ogni fase dell’assistenza. Insieme a questo è urgente anche che venga dimensionato in termini strutturali il Centro di Salute di Ellera per assicurare agli utenti spazi idonei per l’accoglienza e la presa in carico nel rispetto della privacy. Si ricorda infatti che al centro di Ellera accedono e usufruiscono dei servizi, oltre alla popolazione residente nel corcianese, anche numerosi cittadini del Comune di Perugia, quantificabili nell’ordine di circa 6 mila. Con un adeguamento degli spazi e del personale, il Centro di Salute può aspirare ad essere un luogo dove si realizza accoglienza e orientamento ai servizi, continuità assistenziale, gestione ambulatoriale e domiciliare delle patologie croniche e quindi il completamento dei principali percorsi terapeutici che non necessitano di assistenza ospedaliera.
  • L’attenzione ai nuovi bisogni. Da un analisi delle prese in carico dell’Ufficio di Cittadinanza emergono criticità legate alla funzione genitoriale e alla sfera relazionale genitori/figli, pertanto non è secondario pensare a servizi innovativi rivolti, ai bambini, ai giovani e alle famiglie che sappiano intercettare tali bisogni, senza dimenticare gli effetti della pandemia e il perdurare delle situazioni di isolamento cui i ragazzi sono quotidianamente sottoposti. La pandemia ha reso ancor più evidente la carenza di strutture di accoglienza e cura per pazienti soggetti a problemi di salute mentale per i quali è necessario assicurare una rete di presa in carico globale che sappia supportare le famiglie.
  • I consultori e servizi integrati. L’auspicio è che i consultori, per i giovani e le donne, oltre che punti di erogazione di servizi, di attività ambulatoriali e di screening, possano diventare punti di ascolto e di intervento sociale, con particolare riferimento alla violenza di genere.

“Il Partito Democratico di Corciano è convinto che la valorizzazione del modello pubblico di sanità, della medicina del territorio non deve rimanere uno slogan ma deve essere una scelta politica accompagnata da azioni coerenti dagli effetti immediati. É necessario avere certezze in maggiori risorse economiche, e nel potenziamento degli organici sanitari che siano assicurati in tempi brevi, tali da consentire una programmazione di prospettiva. Questo ci aspettiamo dalla programmazione regionale in materia e su questi temi intendiamo andare avanti per il bene dei nostri cittadini”.

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