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giovedì 21 Novembre 2024
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La maggioranza politica di Corciano alla Regione: “Basta con pasticci e ritardi”

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Per l’ennesima volta la scuola, i nostri ragazzi, vengono sacrificati. Per l’ennesima volta si scarica sui giovani, quelli che purtroppo non hanno voce diretta nei luoghi in cui si decide, il peso e la responsabilità di scelte, decisioni e comportamenti che non sono loro. In questo “gioco” perdiamo tutti, soprattutto la Regione dell’Umbria che vede applicate restrizioni più forti di quelle previste per le zone rosse e in assenza delle misure di sostegno e supporto previste per le zone rosse.

Appare evidente, da parte della Giunta Regionale dell’Umbria, una gestione confusa, per non dire “pasticciata”, di un’emergenza sanitaria che sconta l’assenza di una visione, di una strategia e di conseguenti e coerenti decisioni. Assistiamo ad una serie di interventi e provvedimenti non lineari e senza il necessario supporto di una base dati, qualitativa e quantitativa, che abbia le necessarie caratteristiche di solidità, certezza e verificabilità.

Tutto ciò ingenera la preoccupazione che le decisioni siano “figlie del momento”, e che ci sia anche incapacità mista a volontà nel non assumersi responsabilità scaricando il tutto sulle Istituzioni locali.

In assenza di un’autonoma iniziativa, sarebbe stato sufficiente “guardarsi intorno” per recuperare e replicare quanto è stato fatto in altre Regioni in cui, pur partendo da situazioni gravi e severe, le curve di diffusione del virus sono progressivamente scese grazie al potenziamento operato sul sistema sanitario, al rafforzamento dei sistemi di tracciamento, agli interventi effettuati sui sistemi di mobilità, alla collaborazione leale con i territori.

Occorre un deciso cambio di marcia. Difficile recuperare questi ritardi, ma non possiamo sicuramente permetterci alcun ulteriore passo falso o sottovalutazione.

La chiusura delle scuole appare motivata, secondo la Regione, anche dalla necessità di non stressare il Sistema Sanitario: ci chiediamo allora come siano state spese le tante risorse a disposizione in questi mesi e perchè non si è intervenuti per prevenire questa seconda fase pandemica. Non possiamo perdere altro tempo, occorre procedere ad un immediato rafforzamento della capacità di risposta delle strutture prevedendo tra le altre cose:

  • Assunzioni rapide di personale sanitario;
  • Integrazione e coordinamento degli operatori sanitari presenti in Ospedale e nel Territorio così da attivare un sistema a rete che possa aiutare a decongestionare gli ospedali per la gestione di quelle problematiche di salute legate alla cronicità e non all’urgenza o emergenza;
  • Potenziamento delle Terapie intensive e dei posti letto per ricoveri COVID;
  • Potenziamento del sistema di tracciamento attivando in Umbria, così come abbiamo fatto a Corciano, quella rete di supporto ed aiuto che ha visto il coinvolgimento generoso e fattivo delle Associazioni e dei Volontari operanti nel Territorio;
  • Accelerazione del Piano Vaccinale.

Allo stesso tempo occorre lavorare in maniera seria e rapida per ridurre quanto più possibile le criticità legate ai servizi accessori alla scuola. In particolare occorre potenziare, senza se e senza ma, il trasporto scolastico riducendo di fatto le occasioni di assembramento sui mezzi pubblici e potenziare i controlli nelle fasi di ingresso e di uscita dai plessi, coinvolgendo ove possibile anche le Associazioni di Volontariato.

Nelle stesse settimane, mesi in cui la Regione accumulava ritardi Corciano ha dato testimonianza di un modello che ha funzionato perché ha governato le situazioni ed i problemi.
Si è intervenuto, fin dall’estate scorsa, nell’ampliamento e nella suddivisione degli spazi comuni e di quelli dedicati alla didattica, si è scelto lo scaglionamento degli orari di entrata e uscita e si è potenziato il trasporto scolastico. In questa maniera non sono “esplose” situazioni non gestibili e a fronte dei casi riscontrati, sono stati gestiti in maniera selettiva.

Non siamo tutti uguali: c’è chi si assume l’onere delle scelte, il nostro Comune e chi dimostra incapacità di governo, La Regione dell’Umbria.
Abbiamo l’impressione quindi che le ulteriori restrizioni imposte in questa settimana rappresentino la strada più semplice, ma meno efficace in ottica di lungo termine.
In assenza di un approccio razionale e leale Corciano non è più disponibile a scaricare sui propri Cittadini il peso e le conseguenze di decisioni che non siano figlie di un rapporto intelligente e trasparente. Non accetteremo più che occorrano 72 ore per assumere decisioni, che ogni ora che passa appaiono sempre meno limpide e frutto di ciò che non si è voluto fare.

Corciano continuerà a porre l’attenzione che merita sulla Scuola, che insieme al Sociale rappresenta uno degli assi di investimento prioritari del nostro territorio e frutto di un patto fiduciario con la Popolazione che non intendiamo mettere in discussione, neanche su input della Regione.
A Corciano ed in Umbria eravamo e siamo noti per aprire le scuole. Le prigioni, anche quelle “virtuali”, sono frutto di culture che non ci appartengono.

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