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domenica 24 Novembre 2024
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Monteluce rivive nel libro di Renato Palumbo: “In ospedale anche 12 ore al giorno per assistere i malati”

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Non un semplice amarcord ma piuttosto una lezione appassionata da trasmettere alle generazioni di futuri medici. È quanto contenuto nel volume “L’Ospedale di Monteluce” scritto dal prof. Renato Palumbo, fra le figure storiche che hanno percorso le corsie della clinica medica dell’ex policlinico di Perugia. L’intenzione del libro è quella di fornire un’esempio alle giovani generazioni per distinguersi nel campo dell’assistenza medica e della ricerca. Nel volume, edito da Volumnia ed uscito in questi giorni, l’autore fa trasparire la passione per la medicina, all’epoca alimentata e condivisa da un autentico pioniere dell’Ospedale di Monteluce: il prof. Paolo Larizza.

“Restava in clinica dodici ore – racconta Palumbo – nessuno lo obbligava a mantenere quei ritmi di lavoro ma per lui il paziente veniva al primo posto e questi concetti li trasmetteva a noi assistenti proprio con l’esempio. Impossibile non restare affascinati dal carisma di Larizza, ancora oggi sono in servizio professionisti che, direttamente o attingendo comunque a quella scuola, proseguono la missione di curare i malati”.

Il libro di Palumbo ha già creato interesse perché vengono raccontati aneddoti legati a quanti hanno lavorato nell’ospedale chiuso nel 2018. Trovano spazio nel volume che finirà anche nella biblioteca dell’ospedale, a disposizione di pazienti e sanitari, non solo le attività svolte dai clinici, ma anche dei loro collaboratori, tecnici di laboratorio ed infermieri.

“Si dice che nella medicina moderna – prosegue l’autore – è necessario ricorrere alle competenze di medici di più discipline. Adesso si chiamano gruppi multidisciplinari ma già a Monteluce si operava gomito a gomito. L’introduzione delle apparecchiature è avvenuta gradualmente. In pratica noi siamo partiti da zero: il paziente veniva visitato dalla cima dei capelli alla punta dei piedi”.

Professore ordinario di radiologia, Renato Palumbo viene considerato il fondatore della medicina nucleare, “Disciplina ostica, di cui nel libro – ricorda il medico – racconto le più divertenti definizioni date dai pazienti che si sottoponevano agli accertamenti medici”. Il ricavato del libro in vendita nella libreria Feltrinelli e in alcune edicole cittadine, tra cui quella di via Pellas e dell’Ellisse dell’ospedale) sarà devoluto al Comitato Chianelli.

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