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giovedì 21 Novembre 2024
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Covid, Regione: il contagio è difforme da comune a comune; domani summit sulle scuole

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La situazione epidemiologica in Umbria presenta un andamento del contagio da Covid “difforme da comune a comune” che “non permette un’ordinanza unica regionale, ma necessita di specifiche decisioni territoriali, fermo restando, come detto, il pieno supporto della Sanità e della Regione”. Lo sottolinea Palazzo Donini nell’ambito del confronto in atto con i sindaci – in particolare sull’eventuale chiusura delle scuole – per individuare le “migliori misure contenitive”.

Con la diffusione del virus che risulta maggiore nella provincia di Perugia e in particolare in alcuni centri di essa. La Sanità regionale ha già inviato all’Anci e a 29 sindaci umbri (quelli dei territori maggiormente interessati dall’incremento dei positivi in rapporto agli abitanti) un resoconto della situazione epidemiologica, con allegati i pareri del Comitato tecnico scientifico e del Nucleo Epidemiologico regionale, così come richiesto al termine di un “lungo e costruttivo” confronto avuto sabato pomeriggio tra la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il Commissario regionale all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, e i 29 sindaci. Questi – riferisce la Regione – avevano concordato nell’attuazione delle misure restrittive, suggerite dalla Regione a seguito di un documento inviato alla presidente dal Commissario al Covid e del verbale del Cts, fatta eccezione per la sospensione delle lezioni in presenza per le scuole primarie e secondarie.

Su tale argomento era stata infatti richiesta la nota della Sanità, inviata come detto oggi, in cui vengono evidenziate le varie situazioni territoriali ed i correlati pareri scientifici (fra le misure si propone lo stop alla didattica in presenza alle primarie e secondarie qualora si evidenzia un numero di 200 contagi settimanali su 100 mila abitanti). Nella stessa nota si sottolinea “la più ampia disponibilità da parte della Sanità regionale a discutere con i sindaci, attraverso le Asl, le singole circostanze territorio per territorio, soprattutto per i comuni sotto i 5 mila abitanti in cui spesso l’incidenza di nuovi casi, seppur percentualmente elevata, corrisponde ad un numero assoluto di positivi contenuto”. Della metodologia adottata dalla Regione Umbria sono stati messi a conoscenza sia il Ministro della Salute Roberto Speranza sia il prefetto di Perugia Armando Gradone.

Si riuniranno in videoconferenza lunedì alle 11 i sindaci dei 31 Comuni umbri (quasi tutti in provincia di Perugia) che presentano una maggiore incidenza di casi Covid. L’incontro è stato convocato dal presidente facente funzioni di Anci Umbria, Michele Toniaccini, nell’ambito del confronto legato alla possibile chiusura delle scuole come misura di contenimento alla diffusione del virus.

“Dopo essermi confrontato durante tutta la giornata odierna, con il direttore regionale Salute e Welfare, Claudio Dario – spiega il presidente Toniaccini in una nota – ho concordato con lui sulla necessità, per i 31 Comuni umbri, di avere un ulteriore supporto tecnico-scientifico che attestasse il carattere di urgenza della sospensione didattica nelle scuole. Il dottor Dario, con grande spirito di collaborazione, come peraltro hanno dimostrato in questi giorni gli altri livelli della sanità pubblica, a partire dal dottor D’Angelo, mi ha comunicato che il Servizio igiene e sanità pubblica territoriale ha prodotto un documento che domattina sarà inviato dagli Isp di riferimento a ciascun sindaco. Nella lettera è contenuta, nella sostanza, una ufficiale proposta di emissione di provvedimento ordinativo contingibile e urgente finalizzato all’adozione delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Per i Comuni al di sotto di 5.000 abitanti, sarà fatta un’analisi di contesto con evidenza delle specifiche misure di gestione della situazione epidemica da condividere con il sindaco. A seguito di questo nuovo e importante documento che ho espressamente richiesto al dottor Dario, lunedì – conclude Toniaccini – apriremo un ultimo confronto con i sindaci dei 31 Comuni”.

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