Come di tradizione ESG89 Group, editore dell’Annuario Economico, ha analizzato i bilanci delle top società di capitali della regione (esercizio 2019). PAC 2000 A (Conad) svetta come di consueto in testa con un volume di affari di 3.210.757.000 euro ed un risultato netto di esercizio di 41.844.000 euro. A seguire ACCIAI SPECIALI TERNI, in questi giorni alle prese con la scelta del futuro acquirente, con 1.685.639.594 euro e un risultato di esercizio negativo di quasi 2mln. In terza posizione EUROSPIN TIRRENICA di Magione con 861.060.000 euro e un utile netto di 44.557.000 euro.
In quarta posizione COOP CENTRO ITALIA. Il colosso della grande distribuzione con sede a Castiglione del Lago ha registrato un fatturato di Euro 739.736.000. A seguire BRUNELLO CUCINELLI che con 607.761.000 euro svetta indisturbato fra i protagonisti regionali della moda. Con 53.083.000 di euro di utile netto, poi, è la compagine regionale con il maggior risultato d’esercizio in termini assoluti.
Un dato confortante – Nella classifica delle top società sta nel fatto che fra le migliori 30 per fatturato solo 2 società registravano perdite di esercizio comunque contenute rispetto al fatturato. Il 2019, pertanto, aveva archiviato un sostanziale equilibrio per l’Umbria con alcuni segnali storici di debolezza, come ad esempio nel comparto dell’edilizia.
Un dato dimensionale – Le top 30 società in classifica registrano oltre 11mld di euro di fatturato. Le successive 150 sempre per dimensione, appena 4mld. Tutto ciò a testimonianza del divario esistente fra le migliori best regionali e le restanti che seguono che fanno comunque molta fatica a crescere di dimensione. Se infatti, piccolo non è più bello, occorrerà sostenere una nuova politica di aggregazione per facilitare l’incremento dimensionale delle aziende che permetta loro di investire in ricerca e sviluppo, in formazione, in strategici processi digitali e nei processi di internazionalizzazione.
“Tutto questo accadeva nel 2019 – sostiene Giovanni Giorgetti di ESG89 Group. Ora, a pochi mesi dall’approvazione dei bilanci delle società, la situazione è drammaticamente mutata a causa dell’imperversare della pandemia. A questo proposito abbiamo effettuato nel mese di ottobre 2020 una ricerca di mercato su un campione significativo delle top aziende che ha evidenziato le criticità dell’anno. Solo il 18,75% delle società ha, infatti, confermato il trend di crescita anche per il 2020; il 56,25% ha evidenziato, di contro, una perdita dei volumi e il restante 25% ha comunque dichiarato livelli stabili. Leggermente migliore il ‘sentiment’ sul livello del risultato di esercizio che rimarrebbe stabile o in aumento per il 62,5%. E’ evidente – chiosa Giorgetti – che solo nei prossimi mesi si potranno verosimilmente tirare le somme di un anno fra i più difficili dal dopoguerra. Il Covid-19 ha terribilmente colpito le attività più piccole e numerose: artigiani, ristoranti, bar, commercianti, professionisti… che non sono censite dalla nostra classifica, ma che costituiscono l’ossatura dell’economia regionale e nazionale. Misure urgenti governative di ristoro sono necessarie per non far sprofondare interi comparti della società!”