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martedì 16 Luglio 2024
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Attivo il servizio di Ri–Housing sociale, obiettivo favorire il bisogno abitativo

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“Per l’amministrazione è un’occasione unica per unire due esigenze del territorio, evidenti e molto sentite, quella dell’abitare e quella di valorizzare il patrimonio immobiliare. Il progetto ha già preso il via, ed ora la speranza è che il suo effetto possa moltiplicarsi, così da portare un reale beneficio a tutta la collettività”. L’assessore alla coesione sociale di Corciano, Sara Motti, introduce così il servizio di Ri–Housing, l’ultimo in ordine di tempo avviato nel Comune. “Con l’espressione housing sociale – aggiunge l’assessore – si intende un intervento di edilizia residenziale sociale volta a perseguire e a garantire benessere abitativo ed integrazione sociale, gestendo le situazioni di emergenza abitativa ed i percorsi di formazione all’autonomia di individui e famiglie”. Promotori dell’iniziativa, la “Fondazione Santa Caterina Onlus” e “Caritas Perugia” sulla base della riflessione che il crescente bisogno abitativo, aggravato dalla crisi economica e dalle ultime vicende socio-sanitarie, ha di fatto allargato una sorta di “zona grigia” nella quale rientrano diverse tipologie di soggetti. Parallelamente, esiste un ampio bacino di appartamenti sfitti, non messi sul mercato, che potrebbe costituire una possibile soluzione al problema. Lo staff impegnato sul progetto, coordinato da Sara Capponi e composto dall’assistente sociale Simona Bianconi, dall’addetto alla logistica Paolo Pauselli, e dall’addetto alla comunicazione David Fiorini sottolineano infatti che il sistema delineato mira a suscitare nei fruitori il desiderio di “tornare ad essere protagonisti della propria esistenza a partire da un riutilizzo mirato di risorse immobiliari presenti sul territorio che, grazie alla generosità dei proprietari ed ai vantaggi ad essi garantiti, delineano una sorta di confort zone nella quale chi si trova in una momentanea condizione di debolezza può tornare a scorgere la luce”. “Il progetto – continua Sara Motti – si rivolge a persone facenti parte o meno di nuclei familiari in una momentanea situazione di emergenza abitativa e punta ad offrire loro un sostegno momentaneo, massimo 12 mesi, per ricostruire le condizioni che consentano l’autonomia”. Il Ri–housing infatti, prevede che i beneficiari del progetto tornino ad auto-sostenersi e questo requisito è determinante. Per l’intera durata dell’intervento, comunque, i soggetti e i nuclei supportati saranno accompagnati e guidati, così da riconquistare piena autonomia e capacità gestionale dei propri averi e tornare ad esprimere le proprie capacità personali e professionali. “Per i proprietari degli immobili che intendono partecipare al progetto – spiega ancora l’assessore – concedendo in comodato d’uso gratuito il proprio bene, sono previsti benefici come il pagamento delle utenze, la manutenzione ordinaria, la stipula della polizza assicurativa su persone e cose ed altri ancora. I nuclei familiari interessati – conclude – possono rivolgersi all’Ufficio della cittadinanza o agli sportelli Caritas compilando un modulo e presentando tutte le informazioni richieste”.

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