Ragionare sulla grande sfida della riapertura delle scuole a settembre, per farsi trovare pronti: è questo, in sintesi, quanto chiesto da Anci Umbria in una lettera, firmata dal presidente Francesco De Rebotti e dalla Coordinatrice Consulta Istruzione, Rossella Cestini e indirizzata alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, all’assessore all’Istruzione Paola Agabiti, all’assessore ai Trasporti Enrico Melasecche, all’assessore alla Sanità Luca Coletto e al direttore USR Umbria Antonella Iunti, oltre che al segretario generale Anci nazionale Veronica Nicotra Gentili.
Anci Umbria, facendosi anche portavoce di numerose sollecitazioni provenienti dai sindaci ha chiesto di attivare, coinvolgendo l’UPI regionale e tutte le rappresentanze delle categorie coinvolte, un incontro, individuando alcuni macrotemi che dovranno essere affrontati nell’immediato e su cui trovare soluzioni condivise: trasporto scolastico, mensa, suddivisione degli spazi e strutture scolastiche, personale docente e ATA.
Questa la lettera:
“L’emergenza COVID19 che ha colpito il nostro Paese ormai da alcuni mesi, creando le condizioni per dichiarazione dello stato di emergenza, ha portato ad un arresto o ad una notevole riduzione di tutte le attività che potenzialmente potevano favorire la diffusione del virus. In maniera molto forte e soprattutto, drastica, tutto questo ha coinvolto il mondo della scuola di ogni ordine e grado. Le scuole, infatti sono state chiuse e mai riaperte; si sono create situazioni di disagio per molti bambini/ragazzi e le loro famiglie, soprattutto per la fascia 0-3 e per i delicati casi disabilità, sui quali sono state riscontrate forme di regressione durante il periodo di isolamento.
Con la didattica a distanza e il dialogo virtuale si è faticosamente arrivati alla fine di questo anno scolastico, con ancora molte incertezze su chi dovrà affrontare gli esami di fine ciclo che ormai sono prossimi. Ma la sfida più grande è dover organizzare il rientro a scuola di tutti gli studenti a settembre. I tempi sono molto ristretti e molte le questioni da affrontare.
Dirigenti, docenti, medici, famiglie anche riuniti in gruppi, che si sono creati nel giro di poche settimane, evidenziano problematiche e chiedono risposte e sono disponibili ad aiutare e proporre soluzioni. Le Amministrazioni locali, dal canto loro, sono molto preoccupate sia per la gestione e l’organizzazione degli spazi sia per gli effetti di carattere sociale che una situazione come questa ha già creato e continuerà a creare soprattutto quando non si riesce ad avere chiarezza su come affrontare le innumerevoli problematiche emerse dal mondo scuola.
Ad oggi, infatti, non c’è una chiara pianificazione che tenga conto delle reali criticità, presenti nella riapertura della scuola, e, tutto questo lascia prevedere che in assenza di una riorganizzazione veloce, concreta e condivisa non sarà possibile essere pronti per settembre all’avvio di un delicatissimo anno scolastico.
Le amministrazioni comunali evidenziano un serie di problematiche alle quali non è possibile prescindere ai fini dell’avvio di un anno scolastico quanto più tranquillo possibile: dando seguito alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico ministeriale, istituito per l’emergenza COVID19, per la ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico emerge l’ipotesi che ciascuna realtà scolastica proceda ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi, garantendo il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali. Attualmente le strutture scolastiche non sono in grado di garantire, nella gran parte dei casi, una riorganizzazione in base al numero degli iscritti. La riorganizzazione degli spazi, comporterà che le aule potranno accogliere meno studenti. Questa divisione necessiterà di conseguenza di un aumento del personale, sia docente che ATA (conseguente necessità di risorse maggiori).
In entrata e uscita dalla scuola, nel caso di scaglionamento individualizzato, occorre considerarne i tempi modulandoli anche con i servizi di trasporto cittadino, gli scuola bus disponibili, anche in ragione delle nuove richieste di distanziamento, e possibili difficoltà dei genitori che hanno figli in fasce di età differenti in scuole diverse.
Vanno individuate, inoltre, modalità appropriate per la gestione della mensa scolastica (spazi, tipologia di erogazione), anche in accordo con le ASL regionali.
Spazi, personale docente e ATA, trasporto e mensa scolastica, sono alcuni degli imprescindibili punti da affrontare in un tavolo che Anci Umbria chiede alla Regione Umbria di attivare, coinvolgendo anche l’UPI regionale e tutte le rappresentanze delle categorie coinvolte”.