“Tutti licenziati, con una lettera consegnata stamattina, senza alcun preavviso né alcun coinvolgimento del sindacato, perché l’azienda avrebbe deciso – come si legge nella comunicazione data ai lavoratori – di procedere alla “totale esternalizzazione dell’attività produttiva a mezzo di appalto servizi”. Lo scrive nella sua pagina Facebook la CGIL dell’Umbria definendo incredibile quello che è successo oggi, 21 maggio, ai quattordici lavoratori della Gastronomia Umbra di Taverne di Corciano: “Stamattina – scrive il sindacato – hanno ricevuto la notizia del loro licenziamento su un foglio di carta”. Scattato subito lo sciopero con tanto di manifestazione davanti alla sede della nota azienda alimentare.
Qui – spiega Fabio Lucaroni, uno dei lavoratori licenziati – c’è gente che da 20 o 30 anni ha dato l’anima per questa azienda e a casa ha una famiglia da mantenere. Non potevamo mai aspettarci un trattamento del genere.
“Quanto successo alla Gastronomia Umbra – incalza Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil – è qualcosa che non ha precedenti e risulta del tutto inaccettabile. Il licenziamento, oltre che odioso e moralmente esecrabile, è anche palesemente illegittimo, non solo perché siamo in emergenza coronavirus e i licenziamenti sono bloccati, ma soprattutto perché sostituire i propri dipendenti con quelli di una cooperativa esterna, pagati meno, solo per aumentare i profitti, è qualcosa che, semplicemente, non si può fare”.
“Ci siamo già rivolti all’ispettorato del lavoro – aggiunge Greco – e siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori, visto che l’azienda, che abbiamo incontrato nel pomeriggio, sembra intenzionata ad andare dritta per la sua strada. Di conseguenza, domattina dalle 6.00 saremo di nuovo in picchetto davanti alla sede”.
Il sindaco di Corciano Cristian Betti si è mosso appena saputo di quanto accaduto nella storica azienda: “Solidarietà piena ai lavoratori. Ho già avuto modo di parlare con i sindacati per avere notizie e domattina sarò ovviamente presente al presidio. Naturalmente saremo parte attiva in questa vicenda, a tutela del lavoro”.