In Umbria sta aumentando la presenza di cinghiali, che diventa di giorno in giorno sempre più invasiva. Una situazione al limite, peggiorata dall’emergenza coronavirus, con coltivazioni rovinate, incidenti stradali e, ora, un avvicinamento ai centri abitati. La questione è stata quindi affrontata in Prefettura a Perugia in una riunione convocata dallo stesso prefetto Claudio Sgaraglia.
Sono stati molti, infatti, gli avvistamenti di animali selvatici in quest’ultimo periodo. Non da ultimo quello avvenuto qualche giorno fa a Corciano, in località Valpinza, con il cinghiale che è stato immortalato da un cittadino. A denunciare il moltiplicarsi dei danni alle coltivazioni sono varie associazioni di categoria del settore agricolo. Tra queste la Coldiretti, che ha lanciato l’allarme su scala nazionale: “Si stimano danni per oltre 200 milioni di euro, con effetti anche sulla stabilità dei prezzi. Un problema che – osserva la Coldiretti – si aggiunge a quello della mancanza di personale in agricoltura”.
Durante l’incontro in Prefettura, al quale hanno partecipato anche i vertici provinciali delle Forze di Polizia ed il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestali, l’Assessore Regionale alle Politiche Agricole e Agroalimentari, Roberto Morroni, ha sottolineato i provvedimenti adottati dalla Regione con l’obiettivo di tutelare le imprese agricole e a semplificare ed accelerare le procedure per l’abbattimento degli animali selvatici. A questo proposito, il Prefetto Sgaraglia ha assicurato la massima attenzione e ogni forma di collaborazione anche da parte delle Forze di Polizia, al fine di individuare soluzioni condivise per il superamento della problematica, nella prospettiva del contemperamento delle diverse esigenze.
Un ulteriore timore è quello degli incidenti stradali causati dai cinghiali. Con l’avvio della Fase 2, infatti, il traffico sulle strade tornerà ad aumentare e con sé i rischi di incontri ravvicinati. Una delle raccomandazioni fatte durante il vertice in Prefettura è quella di sensibilizzare i sindaci sulla corretta raccolta dei rifiuti, in modo da evitare che gli animali vengano attratti dal loro odore e si avvicinino troppo alle abitazioni.