“Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per il voto in Consiglio comunale, ma la proposta della Giunta guidata dal sindaco di Todi Antonino Ruggiano va nella giusta direzione, poiché parte da un dato elementare: la proroga delle scadenze per le tasse locali non è una risposta sufficiente ai problemi gravissimi delle imprese che stanno tentando di sopravvivere all’emergenza economica determinata dall’emergenza sanitaria da coronavirus. Se anche riusciranno a emergere dallo tsunami che ci ha tutti travolto, non saranno comunque nelle condizioni di pagare le tasse rinviate. I Comuni devono ricorrere a misure straordinarie, perché lo richiede la situazione drammatica che stiamo vivendo”.
Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria propone così alla platea dei sindaci umbri, ai quali l’organizzazione si è rivolta più volte nelle settimane passate per chiedere uno stop alla tassazione locale, di prendere come modello l’amministrazione comunale di Todi che ha annunciato nuove misure per sostenere le imprese in questo momento così critico. Il Comune di Todi parla di una esenzione per tutte le attività rimaste chiuse e per tutto il 2020 dal pagamento della Tassa sull’occupazione del suolo pubblico e dell’imposta sulla pubblicità. Per la tassa sui rifiuti al momento ci sarebbe una dilazione dei pagamenti, che darebbe al Comune il tempo necessario a modificare il regolamento comunale, in modo da prevedere una riduzione percentuale della tassa per le attività rimaste chiuse.
“Apprezziamo lo sforzo che già alcuni sindaci hanno fatto nel proporre il rinvio delle tasse comunali”, aggiunge il presidente Mencaroni. “Comprendiamo le difficoltà di far quadrare i bilanci, ma è arrivato il momento di ragionare intorno a questi problemi ad un livello diverso e più impattante sul tessuto economico locale.
Le misure studiate dal Comune di Todi, che si è confrontato a lungo e proficuamente anche con i dirigenti di Confcommercio del territorio guidati dalla presidente Nunzia Frustagatti, sono le prime ad essere in linea con i problemi che le nostre imprese stanno vivendo oggi.
Manca certamente tutta la partita dell’IMU: per noi imprenditori l’immobile è un bene strumentale, sul quale non possiamo pagare una ulteriore tassa nel momento in cui l’attività imprenditoriale è sospesa per motivi di forza maggiore.
Da Todi comunque”, conclude il presidente di Confcommercio Umbria, “arriva oggi un segnale incoraggiante, che però deve trovare eco in tutto il territorio regionale.
Ci siamo già rivolti più volte alla Regione e all’Anci perché le decisioni strategiche sulla tassazione locale siano coordinate ad un livello più alto, in modo che non si creino in Umbria cittadini e contribuenti di serie A e di serie B.
Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione. Anche per garantire la sopravvivenza delle imprese. La sopravvivenza oggi delle imprese umbre assicurerà domani la ripresa dell’economia regionale, non appena questa terribile emergenza sarà finita”.