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domenica 22 Dicembre 2024
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Elezioni Regionali, a Corciano chiamati al voto in 16.350

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Si sono costituiti regolarmente oggi, sabato 26 ottobre, i 1.005 seggi allestiti in Umbria per le elezioni regionali di domani, domenica 27 ottobre. Si potrà votare dalle ore 7 alle ore 23 per eleggere il presidente della Giunta regionale e i 20 consiglieri che formeranno l’Assemblea legislativa regionale della undicesima legislatura (2019-2024).
Oltre 700 mila elettori al voto in Umbria per un appuntamento che giorno dopo giorno si è gonfiato di aspettative, sia a destra che a sinistra. Tanto che in molti, soprattutto nel centro-destra, lo considerano un test nazionale.

L’Umbria sceglie in questo clima il nuovo presidente, il decimo dalla costituzione della Regione. Il nome è tra gli otto candidati, sostenuti da 19 liste, in lizza per la presidenza di quello che da sempre è considerato una sorta di feudo della sinistra. Ma che negli ultimi anni ha visto la progressiva affermazione del centro destra ora al governo delle città più importanti.

Qualsiasi sarà il risultato, il voto segnerà un cambiamento profondo per l’Umbria. I presidenti sono stati infatti finora tutti appartenenti al Pci, Pds e Pd, mentre in questa tornata il Partito democratico (il partito anche di Catiuscia Marini, che si è dimessa dopo l’indagine sui presunti concorsi pilotati all’ospedale di Perugia), ha deciso di non candidare un proprio nome come presidente. A guidare l’Umbria da lunedì mattina sarà quindi o un esponente del centro destra, un civico o comunque un rappresentante dei partiti “minori”.

Una sfida che si svolgerà con le regole previste dal cosiddetto Umbricellum, la legge elettorale che assegnerà la vittoria a chi avrà ottenuto anche un solo voto in più degli avversari. Prevede infatti un turno unico senza ballottaggio e non ammette il voto disgiunto. Alla lista o alla coalizione che sostiene il presidente sono assegnati 12 seggi su 20, 13 considerando quello del governatore o della governatrice. Gli altri otto sono assegnati alle liste di tutti i candidati presidenti perdenti che superano il 2,5% dei voti validi. Uno al candidato presidente miglior perdente. Dopo giorni di durissima campagna elettorale che ha visto tutti i big – compreso il premier Giuseppe Conte – girare in largo e lungo la regione, la politica si ferma, sospesa nell’attesa dei risultati che daranno importanti indicazioni anche per le prossime regionali, a partire da quella fondamentale dell’Emilia-Romagna.

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