Prosegue la nostra serie di interviste ai corcianesi che si sono candidati al consiglio regionale per le elezioni del prossimo 27 ottobre. In questo articolo risponde ai nostri quesiti Simonetta Checcobelli della lista del Movimento 5 Stelle che sostiene il candidato presidente della Regione Vincenzo Bianconi, nome scaturito dal “Patto civico” sancito per le elezioni regionali dal Partito Democratico insieme appunto ai Cinquestelle, a personalità della società civile umbra e con l’adesione di altre forze politiche di sinistra.
Simonetta Checcobelli, che è stata consigliera comunale di opposizione a Corciano nella prima consiliatura di Cristian Betti sindaco, terrà proprio oggi alle 19 alla Commenda di San Mariano un incontro elettorale insieme agli attuali consiglieri comunali M5S Chiara Fioroni e Mario Ripepi.
Come è maturata la sua candidatura?
Dopo il mandato in consiglio comunale a Corciano come capogruppo del M5S, la mia passione per la partecipazione attiva nella difesa degli interessi collettivi è diventata più consapevole e ho compreso che avere un incarico istituzionale è il modo più incisivo per potere avere un peso politico sulle scelte che condizionano la vita di ciascuno di noi.
La salvaguardia dei diritti primari, dell’ambiente, del suolo, della qualità dell’aria sono sfide per migliorare la qualità della nostra vita e quella dei nostri cari ed essere in prima linea è sicuramente molto più avvincente che delegare qualcuno.
Non tutti i cinquestelle hanno apprezzato il patto civico a lei cosa l‘ha convinta?
Quando ho presentato online la mia candidatura il “patto civico” era ancora una incognita e non nascondo che avevo molte perplessità al riguardo.
La logica imponeva, per ragioni di evidente strategia politica, la necessità di sperimentare strade diverse dopo quanto accaduto in varie regioni.
In Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise il M5S ha scoperchiato i sistemi di corruzione di quelle regioni sperando di potere governare nella successiva tornata elettorale regionale.
L’attuale sistema elettorale, invece, grazie alla possibilità di coalizioni allargate, ha determinato per pochi punti percentuali, il passaggio della staffetta da una coalizione all’altra estromettendo completamente il M5S.
In Umbria si cerca di evitare tutto questo, confidando nel fatto che, qualora la coalizione dovesse vincere, potremmo avere un numero di consiglieri tali da esercitare una stretta azione di controllo e di indirizzo politico sulla giunta.
Nel caso venisse eletta come contribuirà per il suo territorio di appartenenza?
La raccolta differenziata spinta è stata una delle prime proposte che ho presentato durante il mio mandato come capogruppo del M5S nel comune di Corciano e dopo una serie di mediazioni tutto il consiglio l’ha votata all’unanimità.
Un piano regionale dei rifiuti è sicuramente uno dei punti su cui occorrerà battersi nel prossimo quinquennio per arrivare ad una gestione dei rifiuti omogenea di tutto il territorio, puntando al depotenziamento e alla conseguente dismissione delle discariche, in particolare Borgo Giglione e rifiutando nettamente qualsiasi ipotesi di inceneritori.
La promozione dell’economia circolare, dei distretti ecologici e tutte le forme di valorizzazione e riuso dovranno diventare parte centrale delle politiche sui rifiuti.
Altro punto fondamentale su cui lavorare è l’arresto del consumo di suolo che continua ancora nella nostra regione, anche se con un rallentamento rispetto alle regioni del Nord- Est del paese.
Cemento zero non significa non fare lavorare le aziende edili ma dare nuovo input a ristrutturazione e riconversione degli immobili esistenti e a quelli non utilizzati, che sono tanti anche in questo territorio.
Controllo e monitoraggio dell’aria. Le centraline fisse di monitoraggio dell’aria sono poche in tutta la regione e alcune parti del territorio ne sono totalmente sprovviste pur essendo aree a rischio.
Occorre implementare questo controllo su tutto il territorio regionale perché i cittadini devono sapere quale è la qualità dell’aria che respirano vista l’interferenza di questi parametri con la salute Credo che il diritto di ciascuno sia quello di vivere a lungo con un buon livello di qualità della vita, pertanto, ritengo fondamentali tutti quegli accorgimenti che possono aumentare la prevenzione alle malattie.
Salvaguardia del verde e piantumazione degli alberi perché le piante possono essere usate come deterrente ai cambiamenti climatici.
Occorre un serio controllo nell’abbattimento degli alberi, monitoraggio e manutenzione del verde, una pianificazione più attenta e puntuale di parchi e giardini perché oltre a migliorare la qualità dell’aria le aree verde favoriscono la socializzazione e riducono la criminalità.
Un piano di salvaguardia dell’ambiente va abbinato alla riconversione industriale, considerando che l’economia green, come dimostrano svariati studi in merito, genera anche fatturati e occupazione più elevati di quelli delle imprese normali.
I nostri territori sono ricchi di arte e di bellezze naturali che dovranno essere curate e valorizzate perché la grande sfida di questo quinquennio sarà creare una forte azione attrattiva nei confronti di un turismo ricco e di qualità, un turismo che generi occupazione e fatturato.
La promozione della cultura in tutte le forme di arte, musica, teatro, pittura dovranno essere incentivate in modo da creare opportunità ai giovani artisti che potranno creare circuiti di produzione di beni artistici originali con elevato valore economico.
Ritiene efficace il metodo di consultazione sulla piattaforma Rousseau?
Qualunque metodo di consultazione ha i propri punti di debolezza e tutto può essere migliorato e credo che chi si occupa della piattaforma stia implementando la sicurezza e studiando metodi ancora più trasparenti.
Credo che questa forma di consultazione aperta a chiunque voglia iscriversi per partecipare alle decisioni del movimento rappresenti una opportunità unica di attivismo per i cittadini.
Questa campagna elettorale non si sta profilando anche come una sfida tra politici e civici?
La coalizione Bianconi è secondo me molto trasversale, nelle liste i politici di lungo corso sono pochi e si alternano a candidati con forte connotazione civica.
Il m5s ha mantenuto le proprie caratteristiche di lista di cittadini al servizio della collettività, alcuni, come me, hanno avuto una pregressa consiliatura in comune o in regione, ma la regola dei due mandati diversificherà sempre i candidati dei 5 stelle dai politici professionisti.
La coalizione di destra è molto più politicizzata con persone già elette più volte o militanti da tempo, alcuni provenienti anche dagli schieramenti di sinistra.
La coalizione Bianconi ha quella freschezza e quella novità che manca alla coalizione della Tesei. I cittadini vogliono risposte vere che si discostino dal solito linguaggio politichese per questo è probabile che la sfida si misuri su chi sarà più bravo in questo.
Cosa pensa del vostro candidato bianconi?
Ritengo sia una persona fortemente empatica, con grandi doti di aggregazione, con competenze adeguate per potere esercitare il ruolo che gli è richiesto.
Sensibile alle problematiche della gente comune, ma anche in grado di cogliere le sfide imprenditoriali e di rilancio economico – sociale che questa regione richiede.
La sua forza sta nell’essere fuori dai circuiti di potere che hanno condizionato il triste destino della nostra regione e per questo potrà cambiare il metodo di gestione della vita regionale nei diversi ambiti.
Quali sono le priorità per l’Umbria?
Lavoro. Chi andrà a governare la regione dovrà per prima cosa affrontare con forza la crisi occupazionale.
In Umbria la recessione batte forte e i dati sono sconfortanti, il programma di coalizione vuole attivare delle sinergia tra i vari ambiti attraverso dei percorsi professionalizzanti e nuove opportunità per il lavoro giovanile.
Mobilità e collegamenti sono un altro aspetto di primaria importanza fortemente collegati con il rilancio del territorio e del turismo che dovrà assumere un ruolo importante nello sviluppo economico della regione.
Sanità. Ottimizzare le risorse per cercar coprire disservizi e abbattimento delle liste di attesa, stabilizzazione dei precari e utilizzo degli specializzandi degli ultimi due anni di corso per tamponare la carenza di personale con contratti a tempo determinato che alla fine della specializzazione possono trasformarsi a tempo indeterminato attivando un procedimento che andrà a colmare le carenze di personale medico, medicina di prossimità, sono solo alcuni dei provvedimenti volti ad arginare i problemi della sanità. Sanità che ha come primo obbiettivo l’accessibile per tutti e che, a differenza di quanto previsto nel programma della Lega, rimane a forte connotazione pubblica.
Lorenzo G. Lotito