Il vicesindaco di Corciano Lorenzo Pierotti affida alla bacheca di Facebook le sue riflessioni riguardo la candidatura per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali, di Andrea Fora presidente di Confcoopertive.
Tale candidatura – come riportato da La Nazione di martedì 20 agosto – è stata decisa durante una “ristrettissima” riunione presieduta dal commissario Walter Verini, presenti Marina Sereni e alcuni altri consiglieri regionali uscenti.
Queste le parole di Pierotti:
“Pochissime persone decidono per tutti? Questa é democrazia e partecipazione? Premetto che non ho nulla da ridire sul “presunto” candidato del centrosinistra Andrea Fora, le poche volte che ho avuto il piacere di incontrarlo mi è sembrato una persona schietta e molto pratica, proprio come piace a me. La sua figura consentirà una vittoria, viste anche le vicende nazionali di ieri? Lo spero tanto. Premetto anche che il civismo è il modo più bello e nobile di fare politica.
Ho molto da ridire invece sul Partito Democratico Umbro e sul silenzio, pubblico, di tanti amici. Ho combattuto anni per cambiare questo modo di fare, mettendoci sempre la faccia e prendendo molte “bastonate” politicamente parlando. Una questione delicata come la candidatura alla Presidenza va discussa, c’è bisogno di confrontarsi con la base, con i territori, di decidere tutti insieme! Un’assemblea degli iscritti e simpatizzanti per aprire un dibattito era il minimo sindacale. Invece no. Non impariamo mai dai nostri errori, continuiamo a fare riunioni, anzi, “vertici ristretti” dove non ci è consentito sapere nemmeno chi era presente a decidere per tutti. Mi dispiace anche perché il PD umbro ha molte persone valide che andavano assolutamente valutate. Tanti giovani amministratori locali, tanti ex Sindaci che hanno bene amministrato per dieci anni, bravi parlamentari e ancora bravi ed esperti consiglieri regionali uscenti. Questo modo di fare non solo non aggrega ma anzi, delude ed allontana chi é sempre stato dalla nostra parte. Noi più giovani pretendiamo di essere la nuova classe dirigente, ma se rimaniamo sempre in silenzio, se si continua così, la “classe dirigente” inevitabilmente salterà un’intera generazione. Personalmente, ad oggi, l’unica cosa che mi fa andare avanti è l’amore sfrenato per il mio territorio, dove ogni giorno pratico la politica più bella, quella tra la gente. Sono molto dispiaciuto, ma questo modo di agire mi fa pensare se questo PD umbro è ancora il luogo politico in cui voglio credere”.