Il Cardinale Gualtiero Bassetti, nell’intervista con il giornalista Claudio Sabelli Fioretti, ieri sera, venerdì 9 agosto, nel corso del Premio “L’Umbria del cuore” del Corciano Festival ha annunciato la decisione di organizzare dal 18 febbraio al 23 febbraio 2020 a Bari un incontro con tutti i vescovi dei 35 paesi bagnati dal Mediterraneo. “Nel mio piccolo, come responsabile dei Vescovi d’Italia” ha precisato il Presidente della CEI” ho preso una decisione coraggiosa, fare un convegno con tutti i Vescovi dei Paesi bagnati dal Mediterraneo perché mi sono reso conto che abbiamo anche noi dei punti di vista diversi anche sui problemi dei migranti. Dobbiamo confrontarci e vedere quale possa essere la linea migliore. Io credo che la Chiesa abbia una grande responsabilità. Deve essere maestra di vita”.
Il Cardinale Bassetti nel corso dell’incontro corcianese ha affrontato senza nessuna esitazione i temi salienti dell’attuale momento storico politico del Paese. Dall’esito dell’attuale crisi istituzionale “Il Governo di qualunque colore sia deve nascere su un progetto, su punti concreti non su un contratto”, all’Unione Europea “Doveva essere l’Europa dei popoli invece è diventata l’Europa del carbone e poi quella delle banche”, dalla svolta verso la Lega degli italiani “La crisi ha portato sofferenza e la sofferenza ha portato alla rabbia”. “La politica deve essere un servizio di carità per i cristiani. Se tutti i cristiani si impegnassero nel senso che sto dicendo, qualcosa di più risplenderebbe nella politica”.
Parlando dei problema dei migranti, sul quale ha battuto a lungo, ha ribadito più volte che le navi vanno accolte nei porti perché non si può lasciare morire la gente in mare. Ha precisato che non devono venire “prima gli italiani ma deve venire prima chi ha bisogno”.
“Sono stato a Lampedusa, ho visto le condizioni disumane di chi rischia la vita fuggendo dalla violenza, dalla miseria, dai centri di detenzione in Libia. Non possiamo non accogliere chi cerca aiuto – esorta Bassetti – abbiamo il dovere di mettere al primo posto il rispetto della vita e della dignità delle persone. La presenza dei migranti e dei rifugiati, di chi ha bisogno di aiuto, rappresenta una possibilità per recuperare le dimensioni essenziali della nostra umanità”.
Italiani razzisti? “Gli italiani non sono razzisti, sono paralizzati dalla paura che impedisce qualsiasi apertura verso l’altro – rispondendo alla domanda del giornalista – La Chiesa ha l’obbligo di educare, di liberare la gente dalla paura, basandosi sull’incontro e il dialogo”.