Egan Bernal, il ciclista 22enne colombiano che domenica ha trionfato al Tour de France, trascorse una settimana in Umbria quattro anni fa, a Castelvieto di Corciano, un periodo decisivo nella sua carriera da campione.
La notizia è riportata dal Corriere dell’Umbria con una intervista a Paolo Alberati, 46 anni, ex ciclista professionista. Alberati, che può vantare di aver scoperto il giovane campione, è fra l’altro autore del libro “Gino Bartali, mille diavoli in corpo” che ha portato alla luce la storia del campione toscano salva ebrei.
“Bernal – racconta Alberati a Nicola Uras del Corriere – sognava di correre su strada, lo aiutai. Venne a casa mia, a Castelvieto. Facemmo dei test dai risultati eccezionali al Medisport Center di San Sisto con il dottor Antonio Carmelo Ceravolo, poi un allenamento dietro macchina attorno al Trasimeno grazie a Franco Belia, direttore sportivo della Secom Forno Pioppi”.
“Egan usò la mia Specialized – racconta ancora Alberati – da Corciano partimmo per la sua prima gara su strada vicino Pisa. Bernal vinse e tornammo ad allenarci ancora qualche giorno in Umbria. Gli feci visitare anche l’acropoli perugina. In quei giorni firmò il suo primo contratto da professionista con l’Androni Giocattoli di Gianni Savio”.
Sull’allenamento al Trasimeno ci sono anche i ricordi di Franco Belia, team manager e direttore sportivo della Forno Pioppi. “Ho capito subito – racconta – che sarebbe diventato un mostro sacro”. Fu Belia ad accompagnare Egan nel suo primo allenamento umbro, era il settembre del 2015.
“Un dietro macchina – ricorda Belia – con partenza da Corciano e passaggi a Solomeo, Piegaro, Moiano, Castiglione del Lago, Terontola, Tuoro, Passignano, San Vito, Castel Rigone e di nuovo Corciano, il classico giro attorno al Trasimeno.
“Egan deve essere grato a Paolo e lo sa bene – prosegue il dirigente sportivo -. È un bravo ragazzo, ci sentiamo ogni tanto. Quello di Bernal è stata davvero una grande intuizione perché per i prossimi dieci anni dominerà” conclude Belia.