Riceviamo e pubblichiamo
Alla luce dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, denominata “Angeli e Demoni”, dalla quale sta emergendo un quadro complessivo drammatico che, se confermato, sarebbe assolutamente preoccupante, se si considera che dietro questo sistema si nasconderebbe un giro illecito di migliaia di euro, ma soprattutto che i bambini sono stati vittime di maltrattamenti ed abusi; atteso che, tutte le norme giuridiche sulla protezione dell’infanzia sanciscono che il diritto primario di ogni minorenne è quello di vivere all’interno della propria famiglia di origine, e l’affidamento familiare è contemplato come misura temporanea di supporto alle famiglie, nell’ottica della prevenzione dell’abbandono e non come soluzione da applicare in casi di acclamata inidoneità delle famiglie; accertato altresì che a livello generale, l’attuale sistema di affido dei minori presenta evidenti criticità, soprattutto tenendo conto dell’eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali, dei conflitti di interessi attribuibili a operatori del settore e la mancanza di adeguati ed efficienti strumenti di controllo sull’affidabilità dei soggetti affidatari e sugli standard qualitativi e di servizio delle comunità ospitanti; chiedo l’impegno del Sindaco e della Giunta Comunale ad attivarsi presso gli Uffici competenti al fine di conoscere attraverso un puntuale monitoraggio, il numero dei minori fuori famiglia, seguiti dai servizi sociali; ad attivarsi presso i Servizi Sociali al fine di istituire una procedura formale ed omogenea basata sulla collaborazione tra servizio pubblico e le organizzazioni del privato sociale delegate per la gestione dell’affido, per un rispetto degli standard di qualità; a garantire l’assenza del conflitto di interesse tra le diverse professionalità del servizio pubblico e del privato sociale coinvolte nei procedimenti di affido; ad attivarsi presso il Governo affinché venga promossa la revisione della norma che istituisce il difensore del minore, attualmente previsto solo nei procedimenti di adottabilità; ad adottare iniziative volte a garantire la temporaneità dell’affidamento, con l’abolizione della prassi dell’affido disposto, di regola, a tempo indeterminato.
SOPRATTUTTO ESSENZIALE GARANTIRE che, nel caso di famiglie indigenti, sia assicurata l’applicazione della legge 4 maggio 1983, n. 184, che stabilisce che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la responsabilità genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia, e che a tal fine, siano disposti interventi di sostegno e di aiuto a favore della famiglia, affinché in tali casi non si ricorra mai all’affido ma sia, invece, sempre assicurato il sostegno economico dei genitori naturali.
Elena Ciurnella
Consigliere comunale di Fratelli d’Italia