Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Consigliera comunale del M5s Chiara Fioroni riguardo le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF e gli importi TARI 2019 approvati dalla maggioranza nel Consiglio Comunale del 28 marzo.
“Il M5stelle di Corciano non condivide l’aumento, approvato dalla maggioranza consiliare nel Consiglio Comunale del 28 marzo, dell’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF per il 2019 che secondo le stime fatte dagli uffici finanziari porterà nelle casse comunali 2 milioni di euro. Soprattutto non condividiamo che l’aliquota comunale irpef venga fissata indistintamente per tutti i redditi sopra i 13.500 euro annui all’aliquota massima applicabile dello 0,8% con un conseguente aggravio del carico fiscale medio per i singoli contribuenti che andrà a colpire un ceto medio certamente non ricco e in particolare i dipendenti monoreddito con famiglia a carico sopra i 13.500,00 euro. Troviamo infatti incoerente con la volontà dichiarata di voler preservare i ceti medio bassi, il fatto che, né oggi né in passato, sia stata introdotta nel nostro comune un’aliquota progressiva che tenga conto degli scaglioni di reddito, anziché fissare l’aliquota massima applicabile dello 0,8% per tutti gli scaglioni di reddito sopra i 13.500,00 euro. Bene l’aumento della soglia di esenzione IRPEF portata da 9.500 euro a 13.500 euro di reddito annuo ma è pur vero che fino ad oggi il Comune di Corciano aveva una delle soglie di esenzione più basse di tutti i comuni della provincia di Perugia e nello stesso tempo, insieme al Comune di Perugia, la spesa procapite media per l’addizionale IRPEF più alta (407,2 euro circa), oltre al fatto che sulla soglia reddituale di esenzione vi è sempre il pericolo dell’evasione fiscale che fa si che a beneficiarne siano i soliti “furbi”. Diversamente avremmo ritenuto una misura equa e di buon senso l’introduzione per l’addizionale comunale IRPEF di aliquote progressive che avessero tenuto conto degli scaglioni di reddito, come peraltro già fanno alcuni comuni umbri tra i quali tanto per citare un esempio Foligno che applica lo 0,60 per i redditi fino ai 15.000 euro, lo 0,65 per i redditi da 15000 a 28.000, lo 0,70 da 28.000 a 55.000, lo 0,75 da 55.000 a 75.000 e lo 0,80 per i redditi sopra i 75.000 euro. Insomma questa flat tax (tassa piatta) in salsa corcianese con l’applicazione piatta dell’aliquota massima per tutte le fasce di reddito non ci convince proprio!
Quanto agli importi TARI 2019 approvati nel Consiglio Comunale del 28 marzo, il M5stelle continua a bocciare un sistema di calcolo nel quale il cittadino paga in base alla quantità presunta del servizio ricevuto, agendo come un’imposta patrimoniale scarsamente collegata al servizio reso all’utente. Si continua infatti ad applicare il metodo normalizzato che commisura l’importo della TARI alla superficie abitativa e alle dimensioni del nucleo familiare, andando ad incidere pesantemente e sconsideratamente sulle famiglie numerose, alla faccia del sostegno alla famiglia, e in particolare sulle famiglie numerose e monoreddito. Basta infatti analizzare la quota variabile della TARI per le utenze domestiche, che va da 47,75€ per un nucleo familiare monoparentale a 138,46 € per un nucleo familiare con 5 persone e 162,34 € per nuclei sopra le 5 persone per rendersi conto che si tratta una generica imposta di tipo patrimoniale che non incentiva i cittadini a mettere in atto comportamenti virtuosi. Un sistema di calcolo che a nostro parere è tutto da rifare a favore dell’introduzione di una tariffa puntuale che sostituisca la tassa e incentivi comportamenti virtuosi sia nei cittadini, utenti finali del servizio, che nei soggetti chiamati a gestire il servizio di smaltimento rifiuti. Diversamente continuiamo unicamente a vessare con una tassa i cittadini in particolare i nuclei familiari numerosi e le aziende che producono, per garantire al soggetto che gestisce il servizio rifiuti di rientrare nel proprio piano finanziario, senza tutela per l’ambiente e le tasche dei cittadini.”
Chiara Fioroni Consigliere comunale Movimento 5stelle