Pasqua quest’anno arriverà il 21 aprile e i volontari della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica e della Lega Italiana Fibrosi Cistica si stanno già mobilitando per una raccolta fondi a favore della ricerca.
“Lo scorso anno – spiegano gli organizzatori – abbiamo distribuito oltre 82 mila uova a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica, quest’anno puntiamo a spingerci ancora più in là invitando anche a destinare il 5×1000 a Fondazione FC, per contribuire a donare vita in più ai malati di fibrosi cistica”.
La campagna di Pasqua della FFC è in corso anche a Corciano dove fino a domenica 24 marzo nel centro di intrattenimento Gherlinda sarà presente uno stand di raccolta fondi e di sensibilizzazione su questa patologia. Sarà possibile acquistare uova di pasqua di vari tipi, gallinelle e conigli di cioccolata e colombe di pasticceria.
I volontari saranno disponibili per qualsiasi informazione nei pressi del Cinema The Space in occasione dell’uscita del film “A un metro da te”.
Il film racconta l’amore tra due adolescenti, Will e Stella, entrambi affetti da fibrosi cistica, malattia genetica che colpisce gli apparati respiratorio e digestivo. I due ragazzi si incontrano per la prima volta in ospedale, ma la loro malattia li costringe a restare a distanza, per non rischiare di trasmettersi batteri pericolosi devono restare lontani almeno due metri, questa è infatti la distanza raccomandata dalla Cystic Fibrosis Foundation. L’invito del regista Justin Baldoni ai pazienti che vogliono vedere il film nelle sale è di vestirsi di viola, così da riconoscersi e mantenere la giusta distanza.
In un organismo sano infatti questi batteri vengono subito rimossi dalle vie aeree con il meccanismo della pulizia del battito delle ciglia bronchiali che sposta i batteri verso l’esterno. In chi è malato di fibrosi cistica questo meccanismo è compromesso e i batteri inalati stazionano nel muco bronchiale rischiando di provocare infezioni e infiammazioni dell’apparato respiratorio.
La fibrosi cistica è una malattia genetica grave e degenerativa per la quale non esiste ancora una cura risolutiva. Nel mondo si contano circa 70 mila pazienti. La malattia colpisce principalmente l’apparato respiratorio e digerente che vengono ostruiti da un muco denso, per rimuovere il quale sono necessarie terapie farmacologiche quotidiane, fisioterapia respiratoria e frequenti ricoveri ospedalieri.