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giovedì 14 Novembre 2024
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Città in CAA: il Comune di Corciano avvia per primo la sperimentazione per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa

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“Il Comune di Corciano ha segnato in modo straordinario la storia della scuola e delle istituzioni educative in termini di inclusione sociale, perciò oggi percepiamo come irrinunciabile l’opportunità di garantire a bambini affetti da problemi cognitivi e persone con bisogni comunicativi complessi, ambienti accessibili ed una società capace di aprirsi al loro bisogno di comunicazione”. A dirlo, l’assessore Marta Custodi (deleghe: Scuola, Infanzia, Cultura e Promozione Turistica, Europa – ndr), per ufficializzare la sperimentazione deliberata in giunta di recente. Il progetto ha il suo focus nella Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), termine utilizzato per descrivere le modalità che possono facilitare e migliorare la comunicazione delle persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura. Per ora, evidenzia ancora l’assessore, l’iniziativa coinvolgerà la Biblioteca comunale ‘Gianni Rodari’ e alcune attività commerciali del territorio; le attività prenderanno avvio con due incontri formativi – per quanti sono già interessati ed hanno preso accordi – della durata di due ora ciascuno, calendarizzati a marzo prossimo.

“L’Amministrazione – aggiunge Marta Custodi – ha accolto con grande entusiasmo l’idea proposta da due tesiste dell’Università degli Studi di Perugia – Corso di Laurea in Logopedia, laureate nella scorsa sessione autunnale”. Le dottoresse Maria Bellezza e Marialaura Mareglia, infatti, sono direttamente coinvolte nella sperimentazione delle attività relative alla città in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa – http://www.cittaincaa.it ), prima sperimentazione sul territorio regionale. Entrando nel merito del progetto, entrambe sottolineano come la loro tesi sia partita da un percorso concreto, messo in atto dall’associazione Fare Leggere Tutti Faenza che lo ha ideato e applicato nei comuni di Castel Bolognese, Solarolo e Faenza coinvolgendo realtà commerciali, istituzionali, artigianali. E’ stata la stessa associazione ad avere dato loro la possibilità di esportare l’esperienza in Umbria, a patto che venissero rispettati dei principi di base, ovvero la formazione per gli aderenti al pari della gratuità, oltre alla disponibilità a sei mesi dall’avvio, di raccogliere e rendere disponibili i dati.

“Quando abbiamo iniziato a riflettere su quale comune umbro fosse più adatto per avviare la sperimentazione – spiegano le dottoresse – ci siamo orientate su Corciano, in quanto ci è sembrato ideale sia per l’estensione che per l’attitudine storica alla sperimentazione in ambito sociale, con l’auspicio che in futuro altri Comuni possano seguirne l’esempio. Ci siamo confrontate con il Sindaco Betti, illustrando le barriere quotidiane incontrate dai soggetti che hanno difficoltà a comunicare attraverso i canali più normali, quali la parola e la scrittura ed abbiamo proposto la nostra soluzione, ovvero la prospettiva di una città in Comunicazione Aumentativa e Alternativa”. In pratica ogni soggetto coinvolto nel progetto, sia esso un bar, un supermercato, una biblioteca piuttosto che un ufficio aperto al pubblico, terrà esposte al suo interno delle “tavole comunicative”, fogli a4 contenti i simboli tradotti in CAA, corrispondenti al linguaggio verbale, così che il soggetto con difficoltà, non si trovi a chiedere ma ad avere già presenti e visibili gli strumenti con i quali poter comunicare. Va da sé che la formazione degli operatori che si confrontano con soggetti differenti diventa fondamentale.

“Ovviamente il percorso – riprendono Marialaura e Maria – non è fine a se stesso; l’obiettivo che ci sta più a cuore sarebbe coinvolgere altre realtà, prima fra tutte la scuola primaria. Fino agli incontri formativi, comunque, l’auspicio è che cresca l’interesse. Chi volesse saperne di più, può rivolgersi all’associazione Altraumbria (info@altraumbria.it) o allo stesso Comune”. “Ho a cuore di ringraziare – conclude l’assessore Custodi – Altra Umbria associazione di promozione sociale, che curerà l’installazione di tavole comunicative alla biblioteca G.Rodari e nelle attività aderenti, Maria e Marialaura per averci riservato la loro attenzione, l’Associazione Fare Leggere Tutti Faenza per la ricerca azione già condotta in varie città dell’Emilia Romagna. Grazie al progetto ‘Città in CAA’ sarà possibile favorire una migliore autonomia e inclusione sociale per tutti i soggetti con disabilità comunicativa.”

Monica Rosati
Ufficio Stampa Comune di Perugia

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