L’albero naturale di Natale trova spazio quest’anno nelle case di 3,6 milioni di famiglie per una spesa media di 33 euro, come conseguenza della tendenza dei consumatori ad acquistare degli abeti di varietà particolari ma anche più costose rispetto al più tradizionale abete rosso. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’, secondo la quale l’albero è irrinunciabile per l’81% delle famiglie italiane, anche se la maggioranza di oltre sette italiani su dieci sceglie ancora l’albero sintetico, magari recuperandolo dalla cantina.
L’albero vero tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche – continua la Coldiretti – per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Come conseguenza, negli ultimi 15 anni la dimensione dell’albero di Natale si è ridotta in media di quasi mezzo metro ed oggi la maggioranza degli abeti hanno una altezza inferiore al metro e mezzo e in molti casi non superano neanche il metro. L’indagine è stata presentata in occasione dell’iniziativa di solidarietà realizzata insieme a Federforeste per la vendita nei mercati di Campagna Amica, da Roma a Milano fino a Vicenza, degli alberi di Natale ottenuti dai boschi distrutti dall’ondata di maltempo del 29 ottobre.
Si tratta, spiega Coldiretti, di una iniziativa per dare la possibilità di aiutare concretamente i territori devastati durante le feste del Natale, quando quasi un italiano su due (48%) partecipa ad iniziative di solidarietà. La necessaria rimozione degli alberi caduti – precisa la Coldiretti – è difficoltosa per i macchinari distrutti ed a causa dei danni alla viabilità forestale, ma pesano anche i costi di taglio, sistemazione e ripristino del bosco oltre al deprezzamento di valore del legno. Per questi motivi Coldiretti, Federforeste e Pefc Italia propongono l’acquisto ad un prezzo equo di una punta di un abete caduto sull’Altopiano di Asiago, uno dei luoghi simbolo della devastazione.