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martedì 16 Luglio 2024
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Prevenzione del rischio sismico: al comune di Corciano oltre 33mila euro per la microzonazione

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Il Comune Di Corciano usufruirà delle risorse messe a disposizione dalla Regione Umbria per azioni di prevenzione del rischio sismico, per indagini di dettaglio di microzonazione sismica e nuovi strumenti di analisi geologica.
Queste risorse, che per Corciano ammontano a 33.750 euro ai quali vanno aggiunti ulteriori 11.250 euro di cofinanziamento da parte del Comune stesso, consentiranno di effettuare indagini di microzonazione sismica di estremo dettaglio con le quali si potrà avere evidenza delle aree in cui si hanno amplificazioni delle forze sismiche generate dai terremoti. I risultati saranno utili e necessari a progettare sapientemente e correttamente gli edifici.

“Se il terremoto del 2016 non ha prodotto vittime e se i danni sono stati molto inferiori a quelli che sono indicati da stime parametriche internazionali è anche per merito del lavoro fatto in questi anni con gli studi di microzonazione sismica”: ad affermarlo è stato l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Giuseppe Chianella. Annunciando a Perugia risorse per circa 450 mila euro messe a disposizione di 12 comuni per indagini di dettaglio di microzonazione e nuovi strumenti di analisi geologica nell’azione di prevenzione del rischio sismico. Durante una conferenza stampa alla sala Fiume di Palazzo Donini, alla quale hanno partecipato anche Andrea Motti, responsabile per le attività di geologia e microzonazione sismica della Regione e Silvio Ranieri, direttore di Anci Umbria, è stata messa in evidenza l’importanza degli studi di microzonazione sismica nella pianificazione urbanistica e nella gestione delle risorse per la prevenzione. Grazie infatti a queste analisi di come un territorio sia soggetto a comportamenti diversi durante i terremoti, la Regione tramite il Servizio Geologico, come ha affermato l’assessore, “è impegnata da decenni in azioni di riduzione del rischio sismico tramite l’individuazione delle aree che sono più soggette a fenomeni di amplificazione sismica nel caso di terremoti”. Ed in questo caso, per realizzare indagini di microzonazione sismica “di estremo dettaglio”, sono state messe a disposizione di 12 comuni risorse pari a 378.752 euro, a cui si aggiungono 69.583 euro di cofinanziamento da parte delle amministrazioni stesse, per un intervento complessivo di 448.335 euro.

I comuni che usufruiranno delle risorse sono Acquasparta (28.000+9.333 di cofinanziamento), Assisi (42.750+14.250), Città di Castello (42.750+14.250), Corciano (33.750+11.250), Guardea (18.750+6.250), Ficulle (24.000+8.000), Parrano (18.750+6.250), Gualdo Tadino 34.500, Nocera Umbra 29.500, Perugia 41.259, Valtopina 20.250, Valfabbrica 24.500. Con questa operazione – è stato poi spiegato – sono complessivamente 47 i comuni in Umbria che ora disporranno di studi di dettaglio, mentre già tutti i comuni umbri dispongono di analisi territoriali sul rischio sismico, messe a disposizione dal Servizio geologico regionale, per l’utilizzo ai fini urbanistici e di protezione civile. “In Umbria – ha spiegato Motti – sono molte le attività di microzonazione sismica che sono state fatte e sono 18 diverse attività che hanno avuto inizio nel 1980 e proseguono tuttora. Ed i risultati dopo il terremoto con epicentro a Norcia del 2016, con zero morti, e di danneggiamenti comunque inferiori a stime fatte per eventi sismici di quella portata sono anche per merito di queste azioni”.

Come ha poi sottolineato ancora Motti, le indagini di microzonazione sismica indicano le aree in cui si hanno localmente amplificazioni delle forze sismiche generate dai terremoti ed i risultati sono utilizzati per progettare in maniera corretta gli edifici in aree non soggette a frane o crolli generati dai terremoti. L’utilità di tali strumenti di conoscenza, anche per impostare al meglio i piani regolatori dei comuni, “è quindi un dato di fatto che si è riscontrato con dati oggettivi anche durante gli eventi sismici del 2016”. Motti ha evidenziato che le intensità macrosismiche rilevate (Icm) in Umbria (indice che tiene conto del danneggiamento degli edifici e feriti e delle forze sismiche) sono più basse, diffuse e uniformi, rispetto a quanto ci si poteva attendere. Più in generale, ha proseguito, “si può affermare che, prendendo a riferimento l’estensione completa dei tre comuni umbri della zona epicentrale (Norcia, Preci Cascia), l’intensità di danneggiamento rilevata è di almeno un grado inferiore a quanto ci si poteva attendere con le forze sismiche registrate dalle strumentazioni”.

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