“Una stagione di prosa e danza con proposte varie per offrire alla comunità corcianese importanti occasioni per ritrovarsi e riflettere”. A dirlo, Marta Custodi, assessore alla Cultura del Comune di Corciano commentando l’inaugurazione della Stagione di Prosa del Teatro della Filarmonica, martedì 13 novembre. “In particolare – aggiunge – ospiteremo nel teatro della Filarmonica di Corciano una nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria ‘Il racconto d’inverno’ di William Shakespeare per riscoprire la dimensione catartica dell’esistenza. I temi del viaggio, dell’amore, della guerra, della solitudine, il desiderio di libertà ci auguriamo possano far incontrare ed avvicinare un vasto pubblico alla prossima stagione di prosa nel nostro territorio”.
Lo spettacolo, per il quale si è creata una notevole attesa, vede in scena gli attori della Compagnia dei Giovani diretti da Andrea Baracco, fra i registi più interessanti della scena italiana. Le scene e i costumi sono stati realizzati, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, dagli allievi del corso di scenografia. La stagione di quest’anno si articola complessivamente in sei proposte che proseguono, domenica 2 dicembre, con “Il gatto”, testo tratto dal romanzo di Simenon ed interpretato da un cast di attori straordinari, Alvia Reale, Elia Schilton e Silvia Maino. La contrastata storia d’amore tra Émile e Marguerite rovista tra le pieghe della mente e le incrinature del cuore dei protagonisti, descritti con uno sguardo crudo e spietato.
L’11 dicembre è la volta di un’altra produzione del Teatro Stabile “Occident Express” interpretata da Ottavia Piccolo, accompagnata dall’orchestra multietnica di Arezzo. Per la prima volta in Umbria, in esclusiva regionale, sabato 2 febbraio, “Infanzia felice” uno spettacolo di e con Antonella Questa. Strutturato come una fiaba, è un viaggio, anche molto divertente, all’interno della famiglia e della scuola di oggi. In cartellone anche la danza con “Ina Suite”, la nuova sfida del coreografo Afshin Varjavandi che porta in scena un gruppo di giovani che da anni lo seguono e condividono il suo stile innovativo ed energico. Si chiude, venerdì 15 marzo, con una storia divertente e appassionante, “Lettere d’oppio” con Tiziana Foschi e Antonio Pisu, ambientata nella Londra del 1860, durante la guerra con la Cina.