“I nove comuni di Corciano e del Lago Trasimeno si costituiranno tutti insieme parte civile nella causa relativa all’indagine ‘Spazzatura d’oro connection” che vedrà il dibattimento preliminare il 4 dicembre'”.
Lo ha annunciato Cristian Betti sindaco di Corciano, comune capofila di questa iniziativa che quindi ha il compito di scegliere nell’ambito del proprio albo degli avvocati il legale che seguirà la vicenda.
“La procedura è in atto già da diversi giorni – spiega Betti – abbiamo inviato una lettera a tutti i comuni per chiedere se avevano la volontà di costituirsi parte civile e tutti hanno risposto affermativamente”.
L’indagine “Spazzatura d’oro connection” della Direzione Distrettuale Antimafia, coordinata dal pm Valentina Manuali, è stata portata avanti dagli agenti dell’allora Corpo Forestale.
Sono in totale 16 gli imputati e sette le società (tra cui i gestori dell’ex ATI 2) che si preparano all’udienza preliminare; avrebbero, a vario titolo, indotto in errore gli enti locali committenti il servizio di gestione, che pagavano servizi per trattamento e recupero in realtà non effettuati con ingiusto profitto. Gli imputati devono rispondere a vario titolo di inquinamento ambientale, frode in commercio, getto pericoloso di cose, frode nelle pubbliche forniture e truffa.
Sono venticinque le amministrazioni comunali vittima di truffa e frode (Perugia, Bastia, Bettona, Cannara, Castiglione, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Montecastello di vibio, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro, San Venanzo, Todi, Torgiano, Tuoro, Valfabbrica, Lisciano Niccone).