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domenica 22 Dicembre 2024
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“Sappiamo che hai guardato siti porno”: attenzione alla maxi-truffa e soprattutto non pagare

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“Il tuo account è stato hackerato… abbiamo accesso a tutta la tua corrispondenza, reti sociali… abbiamo visto e registrato come ti sei divertito visitando siti per adulti… ti abbiamo registrato con la webcam del tuo dispositivo, sincronizzando la registrazione con quello che stavi guardando”.
L’allarme è scattato un paio di giorni fa, ma è esploso nelle ultime ore; migliaia di persone in tutta Italia hanno ricevuto mail simili a questa alla fine delle quali la richiesta è sempre la stessa: pagare entro 48 ore un riscatto di 300 dollari in bitcoin altrimenti i dati rubati verranno inviati a tutti i contatti presenti sul dispositivo.

Una maxiestorsione in piena regola, dunque, nella quale potrebbero cadere migliaia e migliaia di cittadini. L’utente che riceve la mail scopre che qualcuno, dopo esser entrato nel proprio account di posta, ha rubato tutti i dati, compresa la cronologia di navigazione e gli eventuali accessi a siti porno. Ma soprattutto, ha installato un virus che gli consente di accedere alla webcam del dispositivo per poter riprenderlo nei momenti intimi.

La realtà, spiega la Polizia Postale, è che nulla di tutto ciò è vero poiché è “tecnicamente impossibile” che chiunque, pur se riesce ad entrare sulla nostra casella mail, possa, solo per avervi avuto accesso, installare
un virus che assume il controllo del dispositivo, attivando la webcam e rubando i dati. Eppure nella truffa, il cui unico scopo è quello di far andare nel panico la gente e obbligarla a pagare, ci cascano in molti. Perché, dice ancora Ciardi, “quando si insiste su argomenti delicati e privati la gente ha paura”.

Cosa fare, dunque? I consigli sono sempre gli stessi. “Innanzitutto non bisogna pagare – ribadisce il capo della Polizia Postale – anche perché abbiamo constatato in situazioni analoghe in passato che proprio il pagamento ha l’unico effetto di aumentare le richieste estorsive”. Poi è necessario utilizzare password diverse e complesse per ogni account, utilizzare quando possibile i sistemi di sicurezza a doppia autenticazione (password più codice sicurezza sul cellulare) e sapere che, per installare un virus capace di controllare pc e telefonini, è necessario che gli hacker abbiano avuto accesso ai dispositivi stessi: dunque non aprire alcun link collegato alle mail né lasciare i dispositivi incustoditi o non protetti da password di sblocco.

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