Firmato il protocollo d’intesa che istituisce un gruppo stabile di lavoro, coordinato dalla Regione, che avrà il compito di supportare le attività di competenza dei soggetti partecipanti e previste dalla legge regionale “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Il cosiddetto protocollo contro l’omofobia. “In Umbria vogliamo essere pionieri di una cultura dell’inclusione, della solidarietà, del rispetto della dignità umana, della tutela della persona, della lotta contro ogni forma di discriminazione omofobica, razzista. Favorendo dunque in primo luogo la privacy, la tutela del proprio orientamento sessuale, della propria identità” ha sottolineato la presidente umbra Catiuscia Marini. “La Regione, dunque – ha aggiunto -, insieme a tutti i Comuni che hanno aderito al protocollo, alle aziende sanitarie, all’Università per gli Stranieri, e con le tante associazioni che hanno sottoscritto questo atto, si farà promotrice di azioni, iniziative e progetti volti alla promozione del rispetto della persona”.
Il protocollo è stato sottoscritto, oltre che dalla presidente Marini per la Regione – si legge in un suo comunicato -, dai rappresentanti di Università per stranieri, Garante infanzia e adolescenza, Comune di Città di Castello, capofila Zona sociale 1, Comune di Marsciano, capofila Zona sociale 4, Unione dei Comuni del Trasimeno, Zona sociale 5, Comune di Norcia, capofila Zona sociale 6, Comune di Gubbio, capofila Zona sociale 7, Comune di Foligno, capofila Zona sociale 8, Comune di Spoleto, capofila Zona sociale 9, Comune di Narni, capofila Zona sociale 11, Comune di Orvieto, capofila Zona sociale 12, Azienda sanitaria locale 1, Azienda sanitaria locale 2, Aziende ospedaliere di Perugia e di Terni, Anci Umbria, Amnesty international Italia, dalle associazioni Omphalos, Famiglie Arcobaleno, Agedo ed Esedomani Terni e Basta il Cuore.
“La firma di questo protocollo – ha spiegato Marini – rappresenta un passo in avanti per l’attuazione della legge regionale per il contrasto della violenza e delle discriminazioni omofobiche. Una legge che, voglio ricordare, ha superato ogni tipo di valutazione di costituzionalità, e che non è stata eccepita né dal Governo né dalla Corte Costituzionale. Grazie a questo atto, dunque, la regione e tutti i soggetti firmatari contribuiranno a mettere in campo quelle azioni necessarie alla prevenzione delle violenze e delle discriminazioni, in modo particolare verso le giovani generazioni che spesso vede il realizzarsi di fenomeni di bullismo che spesso è di carattere sessista ed omofobico”.
La presidente ha sottolineato anche l’inesistenza nell’ordinamento legislativo di alcuna “diffida” alla sottoscrizione di un protocollo attuativo di una legge regionale. A tale riguardo proprio nella giornata di ieri Luigi Manconi, direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le pari opportunità, riguardo al protocollo sottoscritto oggi, in una lettera inviata alla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza scrive che “è opportuno chiarire fin da ora che non appare fondata la perplessità avanzata dalla prefettura di Perugia, relativamente al coinvolgimento degli studenti nell’attività formativa promossa attraverso il protocollo”. E conclude la lettera affermando che “si ritiene che il protocollo in oggetto, oltre che rientrare perfettamente nelle disposizioni di legge, possa costituire un efficace strumento per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”.