Nel secondo trimestre del 2018, il mercato del lavoro umbro, invertendo le tendenze del recente passato, fa registrare un segnale decisamente positivo mostrando una crescita rilevante dell’occupazione e una marcata flessione della disoccupazione.
Secondo le stime trimestrali prodotte dall’Istat l’occupazione umbra nel secondo trimestre del 2018 è aumentata di 5.000 unità (+1,5%) rispetto allo stesso periodo del 2017 attestandosi a quota 358.000 e la disoccupazione ha fatto registrare una contrazione di ben 6.000 unità scendendo a quota 35.000 (-14,9%), una diminuzione assai più significativa di quella nazionale (-1,2%. Per converso nelle regioni dell’Italia Centrale si registra una crescita della disoccupazione dell’1,4%. Lo riferisce un comunicato della Regione.
La crescita dell’occupazione è stata prodotta principalmente dal commercio, alberghi bar e ristoranti, dall’agricoltura , dalle costruzioni e in minor misura dai servizi. A seguito di tali dinamiche il tasso di occupazione umbro è aumentato di ben un punto percentuale attestandosi al 63,5%, un valore superiore al dato medio nazionale e in linea con quello delle regioni centrali.
Diminuisce il numero delle non forze di lavoro – con un tasso di inattività pari al 30% – ed in particolare di coloro che cercano lavoro non attivamente e coloro che non cercano lavoro ma si dichiarano disponibili a lavorare mentre aumenta sensibilmente il numero dei non disponibili a lavorare.
“I dati stimati, sempre da prendere con le molle, sia quando sono positivi sia quando risultano negative – afferma, il vicepresidente della Regione con delega al lavoro, Fabio Paparelli – segnano tuttavia una linea di tendenza che con il programma di politiche del lavoro Umbria Attiva, disponibile a partire dal 24 settembre, dobbiamo consolidare. Il patto per il lavoro, crescita e lo sviluppo che stiamo costruendo con le parti sociali, segnerà il solco su cui incardinare una nuova fase di sviluppo dell’Umbria, innovativa e compatibile”.