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mercoledì 20 Novembre 2024
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Caccia, confermate le preaperture in Umbria. L’attacco del WWF: “Le regioni dichiarano guerra alla fauna”

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La Giunta regionale dell’Umbria ha confermato le giornate di caccia del 2 e del 9 settembre secondo le modalità previste dal Calendario venatorio per la Stagione 2018-2019, mentre resta sospesa la caccia di selezione alle specie daino e capriolo: lo comunica l’assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini.

“La decisione, assunta dall’esecutivo nel corso dell’ultima seduta – ha detto l’assessore Cecchini – è maturata a seguito degli approfondimenti giuridici effettuati dai competenti uffici regionali in merito a quanto contenuto nell’Ordinanza emessa dal Tar dell’Umbria e nel conseguente Decreto del Consiglio di Stato. Quindi, come da Calendario, il 2 ed il 9 si possono cacciare le specie alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia e gazza. Certa che non ci saranno dubbi sulla correttezza di chi esercita l’attività venatoria e di chi provvede al controllo – ha concluso l’assessore -, auspico che tutto si volga all’insegna della tranquillità”.

Per il WWF da anni non si assisteva a così tante violazioni della normativa venatoria. “Una situazione gravissima – denuncia l’associazione – si sta verificando con le cosiddette preaperture. In pratica le Regioni deliberano di anticipare l’avvio della stagione di caccia ai primi giorni di settembre rispetto a quanto stabilito dalla legge (terza domenica di settembre), prolungando così la già lunghissima stagione venatoria, che è più di 4 mesi”.
“Sono ben 14 le Regioni che ad oggi hanno approvato una preapertura – prosegue la ong – così facendo, si autorizzano moltissimi giorni di caccia in più, con migliaia e migliaia di animali uccisi. Il WWF ha così presentato ricorsi in Abruzzo, Liguria, Marche (ben due), Toscana, Trentino, Sardegna, Sicilia e Umbria”.

“Si tratta di un quadro desolante – dichiara il vicepresidente del WWF Italia, Dante Caserta -, rispetto al quale dobbiamo ancora una volta registrare che troppi amministratori regionali vogliono semplicemente accontentare la parte più retrograda del mondo venatorio, dimenticando che la fauna è un bene di tutti”.
Le regioni che invece fanno una apertura apertura regolare la terza domenica di settembre sono: Abruzzo, Liguria, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Molise

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