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giovedì 21 Novembre 2024
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Turismo: in Umbria pronto il nuovo regolamento per le strutture ricettive

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Cinque stelle anche per le strutture ricettive all’aria aperta come campeggi, villaggi turistici e camping village; non meno di tre stelle per alberghi diffusi e villaggi-albergo; classificazione che dovrà essere uguale o al massimo inferiore di una stella per le dependance degli alberghi rispetto a quella della struttura principale.
Sono alcune delle novità principali della nuova classificazione delle strutture ricettive, dei requisiti igienico-sanitari per la preparazione-somministrazione di alimenti e bevande, e dell’organizzazione e intermediazione delle agenzie di viaggio e turismo contenute nel nuovo regolamento adottato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al turismo Fabio Paparelli.

Il testo dovrà essere trasmesso alla competente Commissione dell’Assemblea regionale ai fini dell’acquisizione del parere che è obbligatorio ma non vincolante.
“Questo regolamento – ha sottolineato Paparelli – va ad incidere profondamente sul settore con l’obiettivo di rendere più funzionale l’intero sistema, garantire la qualità e la trasparenza dei servizi offerti ai
visitatori, semplificare le procedure previste a carico degli operatori e dunque rendere ancora più appetibile l’Umbria sul mercato turistico”.
Fra le altre novità il fatto che le suite di tutte le strutture ricettive dovranno essere composte da almeno due vani distinti con servizi igienici privati. Le Agenzie di viaggio inoltre potranno svolgere anche attività di cambio valuta, organizzazione professionale di convegni e congressi, vendita di pubblicazioni e prodotti utili per il viaggio ed altre prestazioni a servizio dei clienti purché connesse alle attività tipiche.

Sarà prevista inoltre un’unica classificazione per country house, case e appartamenti vacanze, affittacamere, bed and breakfast, case per ferie e case religiose, centri soggiorno studi, ostelli per la gioventù, kinderheimer e rifugi escursionistici.
La nuova classificazione avrà validità quinquennale a decorrere dal primo gennaio 2019. E sempre dal prossimo primo gennaio le funzioni di controllo, fino a quel momento affidate ai comuni, torneranno in capo alla Regione “così da aver un atteggiamento unitario e comune – ha precisato Paparelli – su tutto il territorio regionale”.

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